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Alexandria Ocasio-Cortez

Alexandria Ocasio-Cortez

«Le parole più potenti e persuasive che una persona può pronunciare su un determinato argomento è condividere la propria esperienza e storia personale».

Alexandria Ocasio-Cortez, chiamata semplicemente AOC, a soli 29 anni è stata la più giovane donna eletta al Congresso statunitense.

Alla Camera dei Rappresentanti per lo stato di New York dal 2019, talentuosa comunicatrice, è la voce politica di una generazione che si occupa di cambiamento climatico, giustizia razziale, sanità pubblica e diritti delle donne.

Nata a New York, nel Bronx, il 13 ottobre 1989 da genitori di origine portoricana, frequentava il secondo anno della facoltà di Economia e relazioni internazionali all’università di Boston quando si è trovata ad aiutare la madre e fronteggiare la malattia del padre, morto di cancro nel 2008, le difficoltà finanziarie e il sistema sanitario statunitense.

Laureata con lode nel 2011 e impegnata in campo sociale ed educativo, ha condotto la campagna elettorale a favore di Bernie Sanders, per le primarie del Partito democratico del 2016.

La sua popolarità era cresciuta anche grazie a un viaggio in auto attraverso il paese, che aveva toccato mete simbolo per la lotta a favore di gruppi marginalizzati, nativi americani e afroamericani, coadiuvata da un sapiente uso dei social.

Nel 2018, suscitando grande scalpore, ha vinto le primarie per il partito democratico contro il veterano Joe Crowley, eletto ininterrottamente al Congresso dal 1999.

La sua campagna elettorale proponeva modifiche radicali all’applicazione della legge sull’immigrazione, un salario minimo più alto, assistenza sanitaria gratuita e un’azione urgente per il clima con strategie mirate alla salvaguardia del pianeta (New green deal) che mirava a un’economia a impatto zero sull’ambiente, da raggiungere nel giro di dieci anni.

Rifiutando i contributi di grosse aziende, aveva ricevuto la gran parte dei suoi fondi da piccole somme di gente comune.

Sostenitrice di Sanders alle primarie per le consultazioni presidenziali del 2020, nel novembre dello stesso anno è stata rieletta alla Camera dei rappresentanti con il 69% di preferenze.

Oltre alla sua brillante carriera politica, la sua popolarità, soprattutto tra le nuove generazioni, è dovuta alla sua costante lotta per i diritti delle fasce più deboli e meno tutelate.

In prima linea durante le proteste di Black Lives Matter, è presto diventata un simbolo, ogni sua iniziativa e dichiarazione viene riportata dai media, scatenando campagne denigratorie da parte dei conservatori e rendendola uno dei principali bersagli della politica razzista e sessista di Trump.

Amata e odiata alle estremità opposte dello spettro politico, incubo incarnato della destra, rappresenta qualcosa di singolare: il futuro.

Sebbene, insieme a Bernie Sandres, abbia sempre sostenuto che qualsiasi ulteriore sostegno militare a Israele vada sospeso e ridiscusso, condizionandolo all’immediato cessate il fuoco e alla fine del massacro della popolazione civile, in una seduta del congresso, datata luglio 2025, ha scelto di astenersi dal votare contro un emendamento che avrebbe bloccato un ulteriore enorme finanziamento dell’apparato militare israeliano. Questa decisione, seppur motivata in una lunga lettera al suo elettorato, ha scatenato la rabbia di moltissime associazioni in difesa del popolo palestinese e di gran parte del suo seguito.

 

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