Egle Renata Trincanato è stata la prima donna laureata in architettura a Venezia, nel 1938.
Affrontando le difficoltà di farsi largo in un mondo professionale completamente maschile, è arrivata a dirigere la divisione tecnico artistica del Comune di Venezia ed è stata direttrice di Palazzo Ducale.
Per tutta la vita si è dedicata alla tutela e salvaguardia della città della Serenissima e dei centri storici.
Utilizzando sistemi di costruzione all’avanguardia, ha progettato case, complessi popolari, ospedali, università, redatto piani regolatori e progetti di restauro e risanamento. Ha curato e ideato mostre che hanno fatto la storia.
Ha scritto articoli e di saggi sulla storia dell’architettura e dell’urbanistica.
La sua opera più famosa è Venezia minore, del 1948, uno studio accurato sulla morfologia e il tessuto edilizio residenziale dal Trecento al Settecento.
È stata capace di inventare un nuovo linguaggio architettonico che ha coniugato elementi vernacolari col movimento moderno.
Nata a Roma il 3 giugno 1910, città in cui i genitori si trovavano per lavoro, dopo aver vissuto in diverse città, nel 1926 si era trasferita a Venezia.
Si è dedicata allo studio di nuovi tipi di edilizia residenziale mirati a risolvere i problemi della città contemporanea e importante è stato il sodalizio professionale e accademico con l’architetto palermitano Giuseppe Samonà.
Si è occupata del restauro di Palazzo Ducale che ha diretto dal 1954 al 1964.
Insieme a Samonà, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, ha curato progetti di concorso per la Sacca del Tronchetto a Venezia, i complessi universitari di Cagliari e della Calabria, per il Centro direzionale di Firenze e l’arco trionfale della Tête Défense a Parigi.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua attività di studiosa, tra i quali, il Premio nazionale Olivetti di architettura e di urbanistica per i meriti scientifici di “Venezia Minore” (1955); il Premio Pietro Torta per il Restauro di Venezia (1982); la Medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura dal Ministero della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana (1987); l’Onorificenza ai Benemeriti della Scienza e della Cultura da parte del Presidente della Repubblica (1997).
Ha rivestito con tenacia e caparbietà i vari importanti incarichi ricoperti in un’epoca in cui donne e architettura erano un binomio tutto da costruire con muri di pregiudizio da sfondare.
Basti pensare che, per poter partecipare al Concorso per la Direzione dell’Ufficio Tecnico-artistico del Comune di Venezia, venne costretta ad imporre la modifica del bando che era precluso a eventuali partecipanti di sesso femminile.
Si è spenta a Mestre il 5 marzo 1998.