Ammirata per il suo lirismo e la sua finezza, veniva anche definita la timpanista groovy.
Attiva nel movimento per i diritti civili, ha lavorato a un rapporto della Urban League sul razzismo nel mondo della musica.
Nel 1974, dopo quella che avrebbe dovuto essere un’audizione informale per ricoprire il ruolo di titolare nell’orchestra in cui già suonava, aveva avuto il diniego da una commissione composta da soli uomini. Non si è arresa e ha intentato una causa per discriminazione razziale e di genere che ha fatto clamore e portato il pubblico a lanciare picchetti e petizioni per sostenerla. Sebbene riammessa, doveva continuare a suonare nascosta e la vicenda ebbe degli strascichi sulla sua carriera.
Si è spenta il 17 dicembre 2022 a Walnut Creek, in California.
Nella sua vita ha incontrato un mare di razzismo e sessismo ma è riuscita a rivoluzionare il mondo della musica classica.
Tutti i giovani hanno bisogno di un’immagine a cui proiettarsi, i giovani negri ancora di più dei bianchi. Quando possono vedere i negri suonare nell’orchestra, potrebbero pensare che un giorno potranno arrivarci anche loro.