Elisabeth Domitien è stata Prima ministra della Repubblica Centrafricana dal gennaio 1975 all’aprile 1976. Prima donna nel continente a ricoprire questo incarico.
Nata nel 1925, a vent’anni si unì al movimento per l’indipendenza diventando leader dell’organizzazione delle donne.
Aveva frequentato la scuola cattolica, era una giovane donna determinata che, seguendo le orme di sua madre si impiegò nell’agricoltura per la sussistenza e l’esportazione, guadagnandosi rapidamente la reputazione di donna d’affari e punto di riferimento nella sua comunità.
All’interno dell’ambiente rurale precoloniale, le persone con abilità finanziarie diventavano leader delle comunità perché avevano la capacità di cambiare i mezzi di sussistenza della popolazione.
La sua carriera politica è da inserire storicamente nel periodo critico della costruzione dello stato del Centrafrica, durante il violento conflitto per l’indipendenza. Ha mobilitato e unito gruppi etnici frammentati facendoli convergere nel Movimento per l’Evoluzione Sociale dell’Africa Nera (MESAN), diventato poi l’unico partito politico legale del paese.
Elisabeth Domitien, nel 1972, divenne vicepresidente del MESAN.
Nel gennaio 1975 Jean-Bedel Bokassa, militare che con un colpo di stato si era proclamato presidente della repubblica, la nominò prima ministra.
L’agricoltura, data la sua esperienza, ebbe una parte fondamentale nella sua agenda di stato, accanto all’emancipazione delle donne. Nel periodo del suo governo, fece eleggere donne nei ministeri dell’industria, commercio e finanze, oltre che per i diritti femminili.
Nonostante abbia prestato servizio sotto un noto dittatore, si è distinta per il valore che ha dato alla democrazia.
Infatti, si oppose fermamente a Bokassa, quando, nel 1976, in seguito a un fallito colpo di stato, sciolse il governo e lo rimpiazzò con il Consiglio della rivoluzione Centrafricana dichiarando la trasformazione della repubblica in monarchia e la nascita dell’Impero Centrafricano. Promulgò una costituzione imperiale, e il 4 dicembre del 1977, si autoproclamò imperatore col nome di Bokassa I.
La premier, oppostasi a queste mire monarchiche, venne deposta dalla sua carica e mandata agli arresti domiciliari.
Venne processata e scontò una pena detentiva. Finì così, nel 1979, la sua carriera politica, ma mantenne un alto profilo in patria e all’estero.
È morta il 26 aprile 2005.
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