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Marcella Polini Hazan

Marcella Hazan

Marcella Polini Hazan è stata la più famosa scrittrice di libri di cucina italiana pubblicati in inglese.

Praticamente sconosciuta nel nostro paese, negli Stati Uniti è considerata da chef e scrittori di gastronomia come una delle maggiori autorità sulla cucina italiana.

I suoi libri, tra cui Marcella’s Italian Kitchen e Essentials of Classic Italian Cooking – che il New York Times ha incluso tra i 25 libri di cucina più influenti del secolo – hanno introdotto il pubblico statunitense e britannico alle tecniche della cucina tradizionale italiana rendendola un vero e proprio punto di riferimento.

Ciò che l’ha resa unica è stata la sua capacità di tradurre l’essenza della cucina italiana per un pubblico internazionale senza mai tradirla o adattarla ad altri palati. Insistendo sempre sulla semplicità degli ingredienti e sulla loro qualità e sottolineando che i piatti più buoni nascono da materie prime eccellenti e tecniche basilari. Viene spesso ricordata per i suoi modi diretti, per le sigarette che fumava una dietro l’altra e per quella che il New York Times chiama «la convinzione schiacciante che il suo modo di fare le cose fosse quello giusto».

Ha rappresentato qualcosa di innovativo, perché, ai tempi, la maggioranza dell’immigrazione italiana proveniva dal sud lei, che era emiliana, ha reso popolari ricette sconosciute fino a quel momento come come il ragù alla bolognese, il minestrone, il vitello tonnato.

Le due cose per cui viene più ricordata negli Stati Uniti sono la pasta al pomodoro con cipolla, burro e sale, che ha preso il suo nome, e l’utilizzo dell’aceto balsamico.

Marcella Polini nacque in una numerosa famiglia a Cesenatico il 15 aprile 1924.

Laureata in biologia e scienze naturali, faceva l’insegnante quando, nel 1952, ha conosciuto Victor Hazan che si era trasferito con la famiglia negli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale per sfuggire alle persecuzioni del regime fascista. Dopo un fidanzamento segreto perché erano di diverse religioni, lui ebreo e lei cattolica, si sono sposati e, nel 1955, sono andati a vivere a New York.

Prima di metter su famiglia non aveva mai cucinato e, delusa dai gusti americani, aveva cominciato a studiare e dedicarsi al recupero delle vecchie ricette tradizionali.

Ha cominciato a dare lezioni di cucina nel suo appartamento e, nel 1969, aperto la Scuola di cucina italiana classica. All’inizio degli anni ’70 Craig Clairborne, curatore gastronomico del New York Times, le aveva chiesto di scrivere delle ricette per il giornale e questo ha segnato la sua ascesa.

Nel 1973 ha pubblicato il suo primo libro, The Classic Italian Cook Book, un omaggio alle ricette tradizionali italiane, spiegate con semplicità e precisione.

Scriveva in italiano e suo marito traduceva in inglese. Nel 1978 è uscito il secondo volume, More Classic Italian Cooking, raccolto in Essentials of Classic Italian Cooking, nel 1992.

Nel 1998 è stata la volta di Marcella Cucina che ha vinto il premio letterario della James Beard Foundation per il “miglior libro di cucina mediterranea” e il Julia Child award per il “miglior libro di cucina internazionale”.

In totale ha sfornato sei libri, sempre con l’aiuto del coniuge che, nel frattempo, era diventato un appassionato di enologia e aveva redatto due volumi sui vini. 

Mentre continuava a insegnare e ad aprire scuole di cucina, la più famosa è a Bologna, la coppia ha girato in lungo e largo per l’Italia e vissuto per lunghi periodi in Italia, tra Milano, Roma e Venezia.

Nel 1998 si sono trasferiti in Florida dove, realizzando che non poteva trovare alcuni degli ingredienti italiani come a New York, ha scritto un libro di cucina per persone nella stessa situazione, Marcella Says …, del 2004.

Nel 2003 è stata nominata cavaliera dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana.

Si è spenta il 29 settembre 2013 a Longboat Key, Florida. Anche il figlio Giuliano è un celebre scrittore e insegnante di cucina.

Oggi, più di cinquant’anni dopo, il New York Times scrive di lei che «ha cambiato totalmente e irreversibilmente il modo in cui il cibo italiano viene cucinato, mangiato e discusso» negli Stati Uniti, e che «nessuno l’ha ancora superata come punto di riferimento degli americani quando vogliono sapere come cucinare una cena italiana».
Dalla sua vita è stato tratto il documentario Marcella, presentato in diversi festival e realizzato grazie alle donazioni di centinaia di suoi fan.

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