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Céline Sciamma

Céline Sciamma

I bambini sono un pubblico che mi interessa molto perché è un pubblico super contemporaneo. Non hanno la pressione culturale, il background di tutta la storia del cinema, sono in prima linea nel portare avanti idee nuove. Lavorando con loro mi sono resa conto di quanto siano capaci di individualità e di impegno. Giovani e bambini vengono considerati cittadini di seconda classe, come se non avessero idee politiche, io invece credo che siano un pubblico col quale si può essere inventivi, radicali e poetici. È un pubblico col quale si possono sperimentare idee nuove, quindi il pubblico migliore.

Céline Sciamma, regista e sceneggiatrice è tra le cineaste più amate dal giovane pubblico.

Artista visionaria, rigorosa e radicale. Il suo cinema politico, traccia un fil rouge tra sguardo femminile e occhi dell’infanzia.

Nata a Pontoise, in Francia, il 12 novembre 1978, dopo la laurea in letteratura, si è diplomata in sceneggiatura alla scuola parigina di cinema La Fémis.

Ha debuttato come regista nel 2007 con il film Naissance des pieuvres, che esplora i desideri di tre adolescenti all’interno del mondo del nuoto sincronizzato. Conosciuto a livello internazionale con il titolo inglese Water Lilies, è stato presentato nella sezione Un Certain Regard al 60º Festival di Cannes. Nominato per la Migliore Opera Prima ai César 2008, si è aggiudicato il Premio Louis-Delluc per la migliore opera prima e il Prix de la Jeunesse al Festival du film de Cabourg.

Nel 2010 ha collaborato alla sceneggiatura di Ivory Tower e diretto Pauline, uno dei cortometraggi della campagna 5 films contre l’omophobie.

Nel 2011 ha realizzato Tomboy che esplora i temi dell’instabilità di genere e della scoperta della sessualità. Il film ha partecipato al Festival di Berlino e vinto il Premio della Giuria ai Teddy Award, il Premio Ottavio Mai e il Premio del pubblico al Torino GLBT Film Festival.

L’anno seguente ha collaborato alla sceneggiatura della serie televisiva Les Revenants.

Nel 2014, Diamante nero, (Bande de filles) ha chiuso la sua Trilogia della giovinezza.

Con un cast composto da attrici non professioniste, ha continuato la sua indagine sulla complessità dell’adolescenza e la costruzione dell’identità femminile a confronto con le convenzioni sociali.

Nel 2016 ha collaborato alla sceneggiatura del film d’animazione in stop-motion La mia vita da Zucchina, candidato per l’Oscar al miglior film d’animazione nel 2017.

Nel 2019 ha vinto il Prix du scénario al 72º Festival di Cannes e l’European Film Award per la miglior sceneggiatura per Ritratto della giovane in fiamme. Acclamato dalla critica e candidato ai Golden Globe 2020 come miglior film straniero, ritrae la passione amorosa di due donne e la loro lotta verso l’emancipazione.

Nel 2021 ha diretto Petite Maman, una favola sull’amore e sulla perdita, dal punto di vista di una bambina.

Penso che il cinema sia un medium meraviglioso per viaggiare nel tempo attraverso le idee, creare connessioni tra strutture temporali diverse.

La sua ultima fatica, del 2023, è un corto dal titolo This is how a child becomes a poet, presentato alla Ottantesima Mostra del Cinema di Venezia. Una produzione indipendente che, tra ricerca documentaria e contemplazione, costituisce un viaggio rituale dedicato alla poeta Patrizia Cavalli.

Affascinante è la cifra poetica e politica di Céline Sciamma, nel costruire immaginari che spostano lo sguardo, ribaltando preconcetti, scavando nelle crepe nascoste dell’animo umano, in quel desiderio puro e primitivo dell’infanzia, che tutto accende, represso e silenziato perché fuori norma.

 

#unadonnalgiorno

 

Fonti: Wikipedia; Chi parla degli abusi di potere nel cinema è fuori, come me articolo di Francesca Saturnino per Il Manifesto, 9 novembre 2023; Petite maman. Intervista a Céline Sciamma, di Chiara Zuccari per Sentieri Selvaggi,

 

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