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Rupi Kaur

Rupi Kaur
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Rupi Kaur ha rivoluzionato la letteratura contemporanea realizzando un’impresa apparentemente impossibile: far diventare la poesia un fenomeno pop.

È la capofila di una rivoluzione culturale che, usando il mezzo democratico dei social, affronta in forma poetica i temi attuali e scottanti che stanno a cuore, soprattutto alle nuove generazioni. Ha ripulito il linguaggio da ostacoli e impedimenti, arrivando direttamente al cuore di chi legge.

Poeta, artista e performer canadese di origini indiane, è la più influente instapoet (poeta che pubblica versi principalmente sui social media). Coi suoi 4 milioni di follower su Instagram, ha dato avvio a un importante cambiamento nel mondo letterario contemporaneo.

Il suo libro di debutto, Milk and Honey, pubblicato nel 2014 e tradotto in 25 lingue, ha venduto oltre 2,5 milioni di copie e rimasto per più di un anno nella lista dei best seller del New York Times.

Nel 2017 è stata inserita nella classifica delle 100 donne più importanti per la BBC.

Nata il 4 ottobre 1992 a Hoshiarpur, nel Punjab, in una famiglia Sikh che si è stabilita in Canada quando lei aveva quattro anni. Per superare il gap della nuova lingua, sin da piccola aveva sviluppato una passione per tagliare e incollare parole e immagini, dando vita a collage evocativi che raccontano i suoi stati d’animo.

La sua prima mostra del 2009, allestita nel seminterrato del Punjabi Community Health Center a Malton, viene ricordata soprattutto per il suo saggio fotografico sulle mestruazioni, pezzo di poesia visiva per sfidare i tabù sull’argomento.

Durante il liceo pubblicava post anonimi e componeva versi per gli eventi speciali di compagne e compagni, lentamente le liriche hanno iniziano a farsi strada nel suo quotidiano e a 17 anni si è trovata a un recital di poesie dove, per la prima volta, ha letto un suo testo in pubblico.

Scrive con una semplicità e immediatezza rare. I suoi versi sono brevi, freschi e possono essere letti tutti d’un fiato.

Il titolo del suo primo libro, Milk and Honey, prende ispirazione da un poema antico che, per descrivere le donne sopravvissute a periodi terribili, declamava che il loro cambiamento è “liscio come il latte e denso come il miele. È una raccolta di poesie, prose e illustrazioni disegnate a mano, diviso in quattro capitoli.

Il suo secondo libro, The Sun and Her Flowers, del 2017, esplora temi come perdita, trauma, guarigione, femminilità, migrazione e rivoluzione.

Home Body è la sua terza raccolta di poesie, pubblicata nel 2020. Tornando con una diversa e più profonda consapevolezza su alcuni dei temi che aveva già toccato, parla di depressione, di ansia, di accettazione di sé, di incubi ricorrenti, di violenze sessuali, di paranoie, di masturbazione, di legami e di solitudine.

Leggendo le sue parole ci si trova a compiere un viaggio interiore, una sorta di flusso di coscienza viscerale dove non esistono punti fermi e lettere maiuscole, ma soltanto quattro sezioni che svolgono la funzione di stelle polari: mente, cuore, riposo, veglia.

Come nell’alfabeto Gurmukhi, il suo lavoro è scritto esclusivamente in minuscolo, per onorare la sua cultura e sostenere l’uguaglianza delle lettere, uno stile che riflette la sua visione del mondo.

Nel 2015, aveva pubblicato una serie di sei foto su Instagram che la ritraevano con macchie di sangue mestruale sui vestiti e lenzuola, il lavoro intitolato The Period formava il progetto finale che concludeva i suoi studi universitari.

Aveva scritto: “Vedo il modo in cui molte comunità evitano le donne durante le mestruazioni. In alcune società una donna non è autorizzata a uscire da casa durante il suo periodo, nemmeno per andare a scuola, o non le è permesso visitare il suo luogo di culto religioso perché è considerata sporca. Evidenziando questi momenti distinti del ciclo che le donne attraversano, costringerò gli spettatori a guardare e affrontare le loro paure.

La rimozione delle immagini da parte Instagram, che poi si è trovato a farle le scuse, le ha procurato un picco di follower incredibile per sostenere la sua battaglia di libertà su un argomento ancora scottante e tabù.

Rupi Kaur ha riportato il componimento poetico a una normalità quotidiana, fatta di cadute, di eventi normali e marginali, di espressioni spoglie e ruvide.

Il successo di questa giovane donna mostra che c’è stato un cambiamento di potere nella poesia contemporanea. Sono stati infranti gli schemi tradizionali più elitari, lasciando spazio a un modo di esprimersi che non ha voglia di sottostare a regole secolari.

L’arena libera e aperta dei social ha permesso di cambiare le carte in tavola e di dare voce a chi, come lei, forse in un’altra epoca non l’avrebbe mai avuta. O almeno, non questa risonanza e immediatezza. Il mondo tradizionalmente chiuso dei versi è stato arricchito da nuove forme d’espressione e reso più inclusivo e rappresentativo. 

Rupi Kaur è l’emblema dell’attuale cambiamento culturale avvenuto tramite un fenomeno di massa.

 

#unadonnalgiorno

 

 

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