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Nellie Bly

Nellie Bly

Nellie Bly è stata una intraprendente e spericolata giornalista statunitense dell’Ottocento.

Per prima ha praticato il giornalismo investigativo e fatto inchieste sotto copertura. Si è finta malata per farsi ricoverare in manicomio e documentare e denunciare i maltrattamenti sulle recluse. Si è esposta tante volte per rivendicare diritti umani fondamentali. Una cronista che ha sempre scritto mettendoci la sua essenza, sensibilità, cercando risposte e soluzioni.

È stata la prima donna a fare il giro del mondo in solitaria in soli 72 giorni.

Nacque col nome di Elizabeth Jane Cochran, il 5 maggio 1864 in Pennsylvania, in una famiglia numerosa. Rimasta orfana di padre da piccola, sua madre si risposò con un uomo molto violento, da cui riuscì a divorziare dopo un lungo processo in tribunale. Anche la giovane figlia venne chiamata a testimoniare contro il patrigno.

Elizabeth Cochran iniziò a studiare per diventare maestra, aveva una grande passione per la scrittura, ma per problemi economici venne presto costretta a abbandonare gli studi.

Nel 1885, nel Pittsburgh Dispatch venne pubblicato un articolo dal titolo What Girls Are Good For, a che cosa servono le ragazze, in cui si parlava della donna e del suo ruolo domestico. Tra le centinaia di lettere di protesta arrivate alla redazione, una in particolare colpì il direttore che pubblicò un annuncio per offrirle un lavoro, convinto che l’autore della missiva fosse un uomo.

A presentarsi fu la 21enne Elizabeth Cochran, che ottenne il posto e iniziò a scrivere usando lo pseudonimo di Nellie Bly. Nei suoi articoli parlava di lavoratrici sfruttate, lavoro minorile, salari e mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro. Grande fu il suo impegno a sostegno del divorzio e dell’emancipazione femminile. Le sue inchieste fecero clamore e attirarono le ire degli industriali che finanziavano il giornale, tanto che venne relegata a scrivere di moda e giardinaggio.

Riuscì a farsi mandare in Messico per testimoniare le storie di povertà e corruzione ma, in poco tempo, il governo l’aveva espulsa perché aveva scritto la storia di un giornalista imprigionato per motivi politici.

Nellie Bly era una donna testarda e coraggiosa che voleva fare inchieste e non si lasciava mettere all’angolo. Destinata a tornare a scrivere di giardinaggio, lasciò la redazione per trasferirsi a New York, dove si fece assumere da Joseph Pulitzer. Per una delle sue indagini, per raccontare i soprusi, i maltrattamenti subiti dalle donne nei manicomi, si finse sofferente di paranoie e si fece ricoverare a Blackwell’s Island.

Era il 1887 e questa giovane cronista decise di scrivere ciò che nessuno aveva mai osato far sapere. In Dieci giorni in Manicomio raccontò di come fosse un luogo di reclusione più che di cura. Lo definì una trappola umana per topi. È facile entrare ma, una volta lì, è impossibile uscire. Il vitto era rancido, i bagni freddi, l’igiene scarsa e violenze e maltrattamenti la regola. Insieme alle degenti realmente affette da patologie psichiatriche venivano internate emigrate povere e donne ripudiate dalle famiglie, sane di mente ma rifiutate dalla società.

Con grande facilità, un tempo, si internavano le donne  avevano comportamenti ribelli e non convenzionali.

La sua inchiesta ebbe una eco talmente vasta che costrinse a prendere provvedimenti.

Venne dichiarata la migliore reporter d’America.

Si fece poi arrestare per raccontare la condizione delle detenute, scrisse delle donne che lavoravano nelle fabbriche o nei lavori di cura. Nel 1894 a Chicago fu l’unica reporter che raccontò lo sciopero dei Pullman dalla prospettiva dei lavoratori.

Dopo aver letto il Giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne, decise di fare materialmente ciò che lo scrittore aveva soltanto scritto. Fu così che il 14 novembre 1899 lasciò New York per circumnavigare il pianeta via nave, in treno e a dorso d’asino. Il New York Worldil giornale per cui scriveva, pubblicava ogni giorno i suoi articoli insieme a un gioco dell’oca intorno al mondo per i lettori. Più di un milione di persone parteciparono alla lotteria istituita da Pulitzer per indovinare l’attimo in cui Nellie Bly avrebbe rimesso piede a New York.

Il 25 gennaio 1890 migliaia di persone festeggiano la fine del viaggio e il suo record: in settantadue giorni, sei ore, undici minuti e quattordici secondi Nellie Bly aveva completato il giro del mondo.

Aveva fatto 40.000 chilometri, prima donna a viaggiare attorno al mondo senza essere accompagnata da uomini.

Nel 1895 lasciò il giornalismo per sposarsi con un industriale dell’acciaio e alla sua morte, nel 1904, prese le redini delle aziende. Nelle sue fabbriche istituì ambulatori medici e biblioteche, faceva svolgere attività fisica e corsi per insegnare a leggere e a scrivere. Dopo pochi anni andò in bancarotta e per sfuggire ai creditori si rifugiò in Svizzera.

Allo scoppio della prima guerra mondiale Nellie Bly tornò al giornalismo. Fu inviata in prima linea dal New York Evening Journal per cui raccontò gli orrori a cui aveva assistito.

Rientrata a New York collaborò per il New York Journal impegnandosi strenuamente per aiutare vedove e orfani. Tornò a scrivere articoli di cronaca, parlò al congresso delle suffragette del 1913.

All’età di 57 anni, il 27 gennaio 1922, morì di polmonite.

Nellie Bly ha cambiato la storia, è andata contro ogni regola con tenacia, coraggio e intraprendenza. È stata la prima donna in tante cose, una grande ispirazione, non si è mai arresa, ha guardato sempre oltre quanto era consentito e immaginabile.

Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal mio cuore. E mai lo farò.

#unadonnalgiorno

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