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Marielle Franco

Marielle Franco, 38 anni, attivista del Partito Socialista per la Libertà è stata uccisa nel centro di Rio de Janeiro
Marielle Franco

Le rose della resistenza nascono dall’asfalto, siamo quelle che ricevono rose, ma siamo anche quelle che staranno con il pugno chiuso parlando del nostro luogo di vita e resistenza contro gli ordini e soprusi che subiamo.

Questa è l’eredità di Marielle Franco, politica e attivista uccisa perché troppo scomoda per la politica di Bolsonaro, in Brasile.

Noi donne nere siamo la maggioranza della popolazione. Eppure dobbiamo ancora scardinare strutture per avere pari diritti garantiti. 

Siamo resistenza, affetto, lotta e speranza!

Marielle Franco, nata il 27 luglio 1979 è stata una politica, sociologa e attivista brasiliana a cui hanno stroncato la vita a 38 anni. Era consigliera comunale a Rio de Janeiro, esponente del Partito Socialista per la Libertà. 

Si era autoproclamata figlia della Maré, la favela in cui era cresciuta. Resasi ben presto conto che i diritti LGBT+ e i diritti delle donne sono inesistenti nel tessuto sociale brasiliano, ha iniziato il suo attivismo incessante.

Si è sempre identificata come una donna femminista, nera e lesbica. Diventata madre nel 1998, per pagarsi l’università lavorava, al minimo salariale come insegnante prescolare. Nel 2007 si è laureata in Scienze Sociali presso la Pontifìcia Università Catolica di Rio de Janerio e nel 2011 si è specializzata in responsabilità sociale e terzo settore. Nel 2014, aveva ottenuto un master in Pubblica Amministrazione analizzando le politiche sulla sicurezza pubblica di Rio de Janeiro.

La sua storia d’amore con Monica Terza Benìcio, compagna della sua vita, era stata, sin dall’adolescenza, ostacolata dalle rispettive famiglie e amici. La loro relazione, iniziata quando le due avevano rispettivamente diciotto e ventiquattro anni, ha avuto un lieto fine solo tredici anni dopo gli innumerevoli ostacoli sociali che la coppia ha dovuto affrontare. Nel 2017, erano riuscite a trasferirsi e vivere insieme, progettando il matrimonio per il 2019.

Il manifesto politico di Marielle è nato dalle sue condizioni di vita passate, molto precarie principalmente a causa di uno stato assente. Il suo impegno politico aveva il fine di sradicare le condizioni inumane delle favelas e il raggiungimento delle pari opportunità per donne, persone lgbtq+ e di colore.

La sua ascesa politica è iniziata con la collaborazione con Marcelo Freixo, parlamentare dal 2007. Era diventata consigliera parlamentare e successivamente coordinatrice della Commissione per la Difesa dei Diritti Umani e della Cittadinanza. Nel 2016 è stata eletta consigliera nella Câmara Municipal di Rio de Janeiro per la Mudar Coalition, formata dal Partito Socialismo e Libertà e dal Partito Comunista Brasiliano. Nel Consiglio Municipale ha presieduto la Commissione per la Difesa delle Donne e la Commissione di monitoraggio dell’azione della polizia federale a Rio de Janeiro.

La sera del 14 marzo del 2018, Marielle Franco è stata uccisa da due sicari mentre stava tornando a casa dopo un dibattito promosso dal PSOL presso la Casa das Pretas (Casa delle donne nere) a Lapa, per trovare una soluzione e combattere la violenza sulle donne nelle favelas.

I proiettili trovati appartengono al taglio utilizzato dalla polizia brasiliana. La sua lotta per difendere i diritti degli abitanti delle favelas, vittime della corruzione e della violenza della polizia e della mafia, contro la discriminazione delle minoranze e la sua continua protezione per le donne e la comunità LGBT+ la mettevano in una posizione scomoda nei confronti dello Stato e delle forze dell’ordine.

Sono stati arrestati due agenti di polizia, accusati di essere i killer che l’hanno uccisa. In occasione della morte della giovane attivista, Bolsonaro non ha rilasciato dichiarazioni, affermando che le sue parole potevano trasformarsi in polemica. Il presidente brasiliano è stato accusato di essere il mandante dei killer in seguito a un’inchiesta mossa dal telegiornale O Globo, terminata con il suo scagionamento.

Un assassinio di stato, una donna che faceva paura e che hanno voluto mettere a tacere ammazzandola, ma il suo messaggio ha travalicato lo stato, continua attraverso al lotta della sua compagna e di quante e quanti continuano a reclamare diritti e umanità.


#unadonnalgiorno

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