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Jane Vialle, giornalista, partigiana e prima senatrice nera in Francia

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Poco si conosce in italiano della bellissima storia di Jane Vialle che è stata giornalista, partigiana, politica e attivista per i diritti umani e ambientali. La prima senatrice nera in Francia.

Jane o Jeanne Vialle era nata nella Repubblica del Congo nel

Agente segreta per la resistenza francese nel sud del paese, raccoglieva informazioni sui movimenti delle truppe naziste che inoltrava agli alleati. Aveva inventato un sistema in codice assolutamente indecifrabile per i nemici. Catturata nel 1943 fu inviata prima in un campo di concentramento e poi in una prigione femminile a Marsiglia, da dove fuggì.

Dopo la guerra, ha lavorato per l’agenzia France-Presse (AFP) come corrispondente nell’Africa occidentale francese.

Nel 1946, fa parte del comitato editoriale del quotidiano Combat, da dove segue il lavoro delle assemblee costituenti, in particolare la creazione dell’Unione francese, contribuendo al concetto di uguali diritti e privilegi senza distinzioni di razza. Ha tenuto conferenze mondiali sui bisogni economici e culturali del popolo africano. 

Eletta al Senato francese nel 1947, prima e unica senatrice nera durante la Quarta Repubblica Centralista.

Ha preso parte ai lavori delle commissioni francesi d’oltremare, del lavoro, della previdenza sociale e dell’istruzione. Ha lottato per lo sviluppo sociale dell’Africa.

Nel 1948, ha fondato l’Associazione delle donne dell’Unione francese d’oltremare e metropolitana (AFUF).

Ha fatto parte del comitato speciale ad hoc delle Nazioni Unite sulla schiavitù. Della NAACP, l’associazione nazionale per la promozione delle persone di colore, l’organizzazione americana per la difesa dei diritti civili più antica e importante.

Ha scritto per Civilizations, rivista scientifica internazionale di antropologia e discipline umanistiche.

Il , Jane Vialle era su un aereo proveniente da Abidjan in Costa d’Avorio, che, a causa della nebbia, si è schiantato contro un bosco prima di atterrare all’aeroporto di Bordeaux. Entrata in coma, è morta due giorni dopoassieme a altri otto passeggeri delle ventuno persone a bordo.

Le è stata dedicata una residenza a Marsiglia, in Congo portano il suo nome una strada, un mercato un dispensario, un istituto sociale per il trattamento medico gratuito e un’associazione ambientale.

#unadonnalgiorno

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