Non volevo essere la prima, volevo soltanto fare il mio lavoro e essere d’aiuto all’umanità.
Patricia Bath è l’oculista che ha ideato e costruito il primo dispositivo laser per rimuovere la cataratta.
Superando diffidenza, segregazione, razzismo e sessismo, è stata la prima afroamericana a specializzarsi in oftalmologia, la prima a ricevere un brevetto medico e la prima a diventare docente all’UCLA.
Pioniera della chirurgia laser della cataratta, ha fondato l’American Institute for the Prevention of Blindness, l’Istituto americano per la prevenzione della cecità.
Patricia Bath è stata una donna incredibile, proveniente da un ambiente modesto, grazie a impegno e tenacia, ha avuto una brillante carriera in un periodo in cui gli studi scientifici venivano preclusi alla maggior parte delle donne e ancor di più a quelle nere.
Non ha mai dimenticato da dove veniva e si è sempre spesa affinché le sue cure potessero raggiungere il più gran numero di persone possibile.
Nata il 4 novembre 1942 a Harlem, New York, figlia di un macchinista e una cameriera, sin da piccolissima era appassionata di scienze e biologia. Brillante studentessa, ha visto pubblicati i suoi lavori quando era ancora al liceo.
Laureata con lode in Medicina alla Howard University nel 1968, si è specializzata in oculista alla Columbia University e terminato la sua formazione alla New York University.
Per sopperire alla disparità dovuta alla mancanza di accesso alle cure, nel 1979, si è inventata l’oftalmologia comunitaria, diventata poi una nuova disciplina medica.
Per prima ha praticato interventi chirurgici gratuiti all’Harlem Hospital.
Prima donna a dirigere il Dipartimento di Oculistica dell’Università di Los Angeles, è stata cofondatrice dell’American Institute for the Prevention of Bilndness.
Nel 1983 è diventata presidente del programma di specializzazione alla Drew University, dove ha praticato il primo moderno impianto chirurgico della cataratta.
I brillanti risultati raggiunti, pubblicati nel Journal of Cataract and Refractive Surgery le portarono fama internazionale e venne invitata a tenere conferenze in tutto il mondo.
Nel 1981 ha inventato il Laserphaco Probe, il laser per la rimozione della cataratta che la vaporizza rapidamente e in modo quasi indolore permettendo il facile inserimento del nuovo cristallino. Ne ottenne il brevetto nel 1988. Con il tempo, ha migliorato la sua tecnica e il suo strumento che è ancora oggi il più utilizzato in oculistica a livello internazionale.
Ha scritto oltre 100 articoli scientifici e pubblicato libri che hanno avuto diffusione mondiale e ricevuto premi e riconoscimenti da numerosi college e università internazionali.
Nel 1996, a Ginevra, all’incontro dell’UNICEF ha presentato l’iniziativa “InSight 2001: provvedere a fornire collirio gratuito ai bambini di tutto il mondo per la prevenzione della cecità.”
Per tutto il resto della sua vita ha continuato a contribuire alla lotta contro la cecità e a sostenere la telemedicina per fornire servizi medici in aree in cui l’assistenza medica era limitata.
La sua conoscenza e ricerca sono state messe al servizio della comunità, di tutte le comunità.
È morta di cancro il 30 maggio 2019 a San Francisco.
Odio, segregazione, razzismo, sono rumori che devi ignorare tenendo fissa l’attenzione all’obiettivo come ha detto Martin Luther King. Ed è esattamente quello che ho fatto.















