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Elvira Mujčić

Elvira Mujčić scrittrice italo-bosniaca

Se si vuole sapere qualcosa della migrazione bisognerebbe chiedere agli esperti della materia che sono poi i migranti stessi e non coloro che studiano il fenomeno. È essenziale dialogare con chi ha l’esperienza di ciò di cui si parla. Nei miei libri parto da elementi autobiografici legati alla guerra nella ex Jugoslavia per trattare poi, man mano, temi riguardanti la migrazione. Tematica questa che definirei esistenzialista, perché tali sono le domande a cui ti mette di fronte la migrazione, domande essenziali per poter sopravvivere in questa nuova condizione.

Elvira Mujčić è una scrittrice, drammaturga e traduttrice italo-bosniaca che, nei suoi lavori, affronta l’esperienza dello sradicamento e del difficile dialogo tra culture e linguaggi.

È nata nel 1980 a Loznica, in Serbia, ma si è spostata quasi subito in Bosnia, a Srebrenica. Era ancora una bambina quando, nel 1992, è stata costretta a scappare con la madre e i fratelli, nei giorni del genocidio. Suo padre e suo zio finirono invece inghiottiti dalla pulizia etnica. Da allora ha vissuto sulla propria pelle l’esilio, lo sradicamento e le difficoltà di sentirsi parte di un altro Paese.

Ha vissuto prima in Croazia e poi in Italia, dove risiede da oltre vent’anni. Nel provare a ridefinire la sua identità e ricomporre la sua vita, un pezzo per volta, ha scoperto il potere salvifico della letteratura.

Laureata in Lingue e Letterature straniere nel 2004, è autrice dei romanzi Al di là del Caos. Cosa rimane dopo SrebrenicaE se Fuad avesse avuto la dinamiteLa lingua di AnaDieci prugne ai fascisti.

Ha tradotto in italiano Il letto di Frida di Slavenka Drakulić, Il nostro uomo sul campo di Robert Perišić e Il dono d’addio di Vladimir Tasić.

Ha curato la traduzione del cartone animato Draw not War e del documentario La periferia del nulla di Zijad Ibrahimović.

È stata coautrice dello spettacolo teatrale Ballata per un assedio che ha debuttato al Festival Teatrale Borgio Verezzi nel 2010. Per Chiassoletteraria 2013 ha scritto lo spettacolo I quaderni di Nisveta.

Nelle sue opere ha raccontato la guerra, affinché non cada nell’oblio uno dei fatti più sanguinosi del conflitto balcanico, la strage degli abitanti di Srebrenica e le pesanti eredità che ha lasciato.

Consigli per essere un bravo immigrato è un libro provocatorio che ci trasporta nelle storie delle persone richiedenti asilo e delle difficoltà che incontrano per ottenere la protezione internazionale, tra stereotipi e realtà.

La sua ultima opera, La buona condotta è ambientato in un piccolo paese in Kosovo, all’indomani dell’indipendenza, in cui si tengono le elezioni per il sindaco. A partire da un fatto realmente accaduto, Elvira Mujcić ha dato vita a una storia emozionante dove i personaggi combattono per sfuggire il destino che la storia, la politica o i benpensanti disegnano per loro. Il passato recente, la guerra mai capita e mal conclusa, i rancori e le manipolazioni che pesano su di loro, nonostante lottino per rimanere fedeli a sé stessi. Mostrandoci che un futuro migliore può sempre sorgere anche nelle condizioni più avverse, grazie a singoli uomini e donne e a dispetto dei governi.

#unadonnalgiorno

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