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Emmeline Pankhurst

Emmeline Pankhurst
Emmeline Panklhurst the militant English Suffragette. (Photo by ? Hulton-Deutsch Collection/CORBIS/Corbis via Getty Images)

Emmeline Pankhurst, attivista e politica, ha giocato un ruolo cruciale nel movimento per il diritto di voto alle donne nel Regno Unito.

Nel 1999 la rivista statunitense Time l’ha proclamata una delle persone più importanti del XX secolo per aver modellato un’idea di donna per il nostro tempo e scosso la società in un nuovo modello da cui non ci sarebbe stata più possibilità di tornare indietro.

Brillante oratrice, arguta scrittrice, organizzatrice di proteste e sempre in prima fila alle manifestazioni, ha fondato la Women’s Franchise League nel 1989 e la Women’s Social and Political Union nel 1903.

Una vita intera dedicata a difendere i diritti delle donne.

Nata Emmeline Goulden a Manchester, il 15 luglio 1858, da genitori illuminati e attivi politicamente, aveva deciso, sin da ragazzina, con la determinazione che l’ha contraddistinta, di istruirsi “come gli uomini”, viaggiare e di fare esperienza del mondo.

È entrata per la prima volta in contatto col movimento per il suffragio universale a soli quattordici anni, quando aveva accompagnato sua madre a una manifestazione e da allora decise che quella sarebbe stata la sua lotta.

A diciannove ha sposato Richard Pankhurst, avvocato liberale che aveva condiviso con lei l’impegno nella battaglia per l’uguaglianza politica delle donne.

La loro casa, punto di ritrovo per attivisti e attiviste ha ospitato la nascita della Women’s Franchise League nel 1889. Organizzazione che oltre a battersi per il diritto al voto delle donne, sosteneva uguali diritti rispetto a temi come il divorzio e l’eredità e che aveva creato alleanze con le organizzazioni sindacaliste e socialiste esistenti.

Pur essendo una ventenne, la sua autorevolezza e notorietà all’interno del movimento crebbero rapidamente, era capace di tener testa a politici navigati e trovare soluzioni per i complessi problemi delle donne delle classi sociali più deboli con cui lavorava a stretto contatto.

Nella rigida separazione dei due mondi, maschile e femminile, aveva intravisto la differenza profonda tra libertà concesse e libertà conquistate.

Dopo essersi avvicinata al movimento dei laburisti inglesi che non le riconosceva un ruolo attivo in quanto donna, nel 1903 è stata tra le fondatrici della Women’s Social and Political Union organizzazione per sole donne, con il preciso obiettivo di combattere, con ogni mezzo, per il diritto al voto.

Una lotta che, all’inizio, aveva i caratteri della non violenza, basata su manifestazioni, azioni dimostrative, raccolte di firme, petizioni e nella redazione di una rivista dal titolo Votes for Women per propagandare le idee del movimento. In seguito le suffragette, per attirare l’attenzione, violarono edifici e appiccarono incendi, questa deriva più radicale aveva provocato fratture all’interno del movimento. In corrispondenza con le sessioni ufficiali del parlamento inglese, convocavano un ‘parlamento femminile’ in aperta polemica con la classe politica costituita da soli uomini.

Emmeline Pankhurst ha utilizzato ripetutamente lo sciopero della fame come strumento di rivendicazione – ai tempi le forze dell’ordine rispondevano con la pratica dell’alimentazione forzata condotta come una vera e propria tortura – e usato il suo corpo come mezzo di pedagogia democratica per mostrare che le società libere non sopravvivono all’apatia delle maggioranze.

Accusata di minacciare l’ordine pubblico, dileggiare le autorità e violare la proprietà privata, è stata arrestata diverse volte. Ben dodici solo tra il 1913 e il 1914. Le ripetute incarcerazioni divennero la sua strategia mediatica, l’occasione per pubblicizzare la propria battaglia.

Alla militanza aderirono anche le sue tre figlie, Christabel, Adela e Sylvia.

Lo scoppio della prima guerra mondiale ha segnato un’interruzione degli scontri, per far fronte all’emergenza, ha iniziato a fare campagne per spingere le donne a inserirsi nel tessuto produttivo ed economico britannico. A pretendere stessi oneri e onori, proprio nel momento più difficile.

E infatti, il contributo delle lavoratrici è stato fondamentale per evitare lo stop del paese e le ragioni femministe sono emerse in modo dirompente in una società ansiosa di ripartire da nuove prospettive e punti fermi.

Nel novembre del 1917 ha fondato il Women’s Party, dedicato alla promozione della parità femminile all’interno della vita pubblica.

Successivamente il suo impegno ha avuto una svolta conservatrice che l’hanno resa un personaggio controverso, autoritario e non sempre coerente. Ma nessuna contraddizione può offuscare l’importanza dei cinquant’anni di lotta che hanno riempito tutta la sua vita.

La legge del 1918, che ha dato il diritto di voto alle donne oltre i 30 anni è passata alla storia; quella del 1928, che lo ha esteso a partire dai 21 anni, ha coronato con il successo un ciclo ultra decennale iniziato al grido di Equality for Women fatto di sacrifici, errori, umiliazioni, sconforto, perseveranza, caparbietà, ma soprattutto resistenza. 

Dopo aver inseguito tenacemente il suo obiettivo, Emmeline Pankhurst ha mancato l’appuntamento con la storia a pochi giorni dal traguardo. La legge è stata approvata il 2 luglio e lei è mancata il 14 giugno 1928.

La notizia della sua morte venne annunciata in tutto il Regno Unito e in America del Nord. La copertura della stampa giunse in tutto il mondo riconoscendo il suo lavoro instancabile. Il New York Herald Tribune l’aveva appellata “l’agitatrice politica e sociale più notevole della prima parte del XX secolo e la protagonista supremo della campagna per l’eleggibilità elettorale delle donne“.

Due anni dopo è stata commemorata con una statua nei Victoria Tower Gardens a ricordare che bisogna imparare a stare dalla parte sbagliata per avere ragione, più spesso di quanto si creda.

Ricca di spigoli e contraddizioni col suo appassionato contributo ha segnato il destino delle lotte per l’emancipazione femminile.

Il suo nome rimarrà scritto per sempre nella storia dell’umanità.

Sulla sua vita e le sue battaglie sono stati scritti libri, fumetti e diversi lavori cinematografici e televisivi.

 

#unadonnalgiorno

 

 

 

 

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