Lina Attalah, classe 1983, è una giornalista e attivista egiziana co-fondatrice e caporedattrice del quotidiano on-line Mada Masr. Testata che ha come obiettivo un giornalismo capace di ripensare il ruolo dei media in relazione al pubblico.
È attiva nella lotta contro la repressione del giornalismo indipendente da parte del regime dittatoriale di al-Sisi.
Lina Attalah ha studiato al Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico a Duino, in provincia di Trieste. Ha studiato giornalismo all’Università Americana del Cairo.
Ha pubblicato articoli sia per quotidiani egiziani sia per il libanese The Daily Star, sia per l’agenzia di stampa canadese Thomson Reuters.
Nel corso della carriera ha coperto la rivoluzione in Siria (2011) e le elezioni presidenziali irachene (2013).
È stata caporedattrice del quotidiano Egypt Independent prima della chiusura dell’edizione stampata nel 2013.
Il settimanale Time l’ha inserita fra le 100 persone più influenti del 2020, definendola “leader della nuova generazione”.
Nel novembre 2013, assieme ad altri colleghi di Mada Masr, è stata incarcerata dalle forze di sicurezza egiziane per un breve periodo, a seguito di un articolo sul figlio del presidente egiziano Al-Sisi, mentre la sede della testata è stata perquisita.
È stata fra i giornalisti picchiati dalle forze di sicurezza mentre seguivano le proteste della rivoluzione del 2011.
Nel novembre nel 2019 è stata arrestata e trattenuta assieme a altri colleghi di Mada Masr, per aver pubblicato un articolo in cui spiegavano il piano di rimuovere uno dei figli del dittatore al-Sisi dal servizio segreto GIS e trasferirlo all’ambasciata egiziana a Mosca, per evitare che la sua presenza sui media mettesse in cattiva luce il dittatore.
Il 18 maggio 2020 è stata arrestata mentre si trovava all’esterno del carcere di Tora e stava intervistando la madre dell’attivista Alaa Abd El Fatah ivi detenuto.
Lina Attalah, esempio di giornalismo resistente che non si piega alle minacce del regime egiziano, ha ricevuto il 2020 Knight International Journalism Award dal Centro internazionale di giornalismo.
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