Per me è molto più difficile scrivere che non raccontare per immagini.
I miei film raccontano storie di persone che hanno attraversato grandi tragedie, ma non hanno perso la speranza e la gioia di vivere.
La pace va cercata con il coraggio di soluzioni creative e diverse dalla guerra perché una madre che piange è il contrario della creatività e finché le donne resteranno a casa a piangere i soldati morti al fronte la pace non sarà possibile.
Oggi mi considero una sopravvissuta.
Come Rubén, mi viene da dire: “Non voglio essere felice, ma un po’ meno infelice”.
Mara Chiaretti, appassionata d’arte contemporanea, prima collezionista e poi artista, documentarista.