Non vedo il salvataggio in mare come un’azione umanitaria, ma come parte di una lotta antifascista.
Pia Klemp è l’attivista capitana della nave Louise Michel, che soccorre le persone migranti in difficoltà nel Mar Mediterraneo.
Precedentemente aveva lavorato sulla Iuventa e sulla Sea-Watch 3.
Nata il 10 ottobre 1983 a Bonn, in Germania, ha studiato biologia marina e partecipato a diversi progetti di conservazione della natura in Germania, Tailandia e Indonesia.
Nel 2011 è entrata a far parte dell’organizzazione per la conservazione della fauna marina Sea Shepherd dove ha ricoperto varie posizioni a bordo delle sue navi prima di ottenere la licenza di capitana. In sei anni ha preso parte a numerose missioni tra cui le Operazioni Relentless e Milagro.
Il 9 giugno 2015 ha fondato l’organizzazione Aquascope eV, per sviluppare e utilizzare tecnologie di sorveglianza per contrastare la pesca illegale e non regolamentata.
Nel 2017 è passata alle operazioni di salvataggio delle navi nel Mar Mediterraneo, comandando la Iuventa dell’organizzazione tedesca Jugend Rettet in due missioni, fino a quando la nave è stata sequestrata dalle autorità italiane il 2 agosto 2017 con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e collaborazione con i trafficanti di esseri umani. Il procedimento è ancora in fase dell’udienza preliminare e Pia Klemp rischia una condanna a 20 anni di carcere.
Da novembre 2017 è stata responsabile delle prime quattro missioni di salvataggio della Sea-Watch 3 a cui, le autorità maltesi hanno impedito di lasciare i loro porti da giugno a ottobre 2018.
Ha scritto diversi libri su viaggi, salvataggi e morti in mare.
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