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Ada Colau

Ada Colau la prima sindaca di Barcellona

Ada Colau è la prima donna diventata sindaca di Barcellona.

Nata nella capitale catalana il 3 marzo 1974 è cresciuta in un quartiere popolare. Ha abbandonato la Facoltà di Filosofia poco prima di laurearsi e iniziato a svolgere diversi lavori precari abitando in case occupate, prima di diventare, nei primi anni 2000, reporter di guerra per la televisione.

Il suo attivismo è iniziato nei primi anni ’90, durante le proteste contro la Guerra del Golfo, ha poi, all’inizio dei 2000, partecipato al Movimento No Global.

Nel 2009 ha organizzato la PAH, Piattaforma delle Persone affette da Ipoteca movimento sociale apartitico che, riunendo diversi movimenti, si opponeva agli sgomberi con picchetti e trattative con le banche, impegnandosi a istruire le persone sfrattate a opporsi in maniera legale e senza delegare ad avvocati.

Nel novembre 2010, hanno lanciato la campagna Stop desahucios (“Stop sfratti”) di cui Ada Colau è stata la principale rappresentante e portavoce. Questo le ha portato una notevole notorietà mediatica in tutta la Spagna.

Nel 2013 ha presentato, a nome della PAH, l’Osservatorio sui diritti economici, sociali e culturali per un’iniziativa legislativa popolare al Congresso dei Deputati. Con oltre un milione di firme, conteneva un disegno di legge per la regolamentazione di tre aspetti fondamentali: il pagamento in natura, come formula preferita per l’estinzione del debito nei confronti delle banche; la moratoria su tutti gli sgomberi e l’estensione di alloggi in locazione sociale di proprietà delle banche.

L’anno successivo ha lasciato la PAH e, con diverse persone legate ai movimenti sociali, ha presentato Guanyem Barcelona, unione civica creata con l’obiettivo di costruire un’offerta alternativa in vista delle elezioni comunali.

La coalizione elettorale, formata da varie forze politiche di sinistra, tra cui il Partito dei Verdi e Podemos, che l’ha vista capolista si è presentata come Barcelona en Comú. Questa compagine ha saputo capitalizzare al meglio la crisi del sistema politico spagnolo portando al governo le virtù e i limiti dei movimenti sociali e le ha fatto vincere le elezioni comunali, è stata proclamata sindaca per la prima volta il 13 giugno 2015.

Il 15 giugno 2019 è stata eletta per il secondo mandato.

Come Prima Cittadina di Barcellona, ​​​​Ada Colau ha mantenuto una posizione politica ambientalista, si è impegnata contro le attività che producono emissioni di gas serra e inquinamento atmosferico. Si è opposta all’espansione dell’aeroporto di El Prat, all’uso di auto private in città e ha spinto le autorità regionali a limitare il numero di arrivi di navi da crociera a Barcellona. Ha tentato di limitare il consumo di carne nelle scuole e chiesto una riduzione del traffico aereo. Ha inteso la città come luogo di innovazione, apertura e diversità.

Per il suo operato ha avuto numerose onorificenze.

Quella di Ada Colau, occupante di case divenuta sindaca di Barcellona, è la storia di un’alternativa possibile nel governo delle grandi città europee travolte dalla crisi. Di esperienze virtuose in rete con altre “città ribelli” in tutto il mondo, di legami con chi ragiona di un Piano B in Europa, ma anche degli errori e la dialettica con gli stessi movimenti da cui proviene.
Un tentativo di radicale reinvenzione della democrazia pur non senza contraddizioni e rischi di normalizzazione.

L’eccezionale fenomeno politico e umano che incarna, ha il merito di fare un passo indietro rispetto alla cronaca quotidiana e alle strumentali polemiche che hanno perseguito lei e la sua giunta. Brillante attivista, con ottime doti di comunicazione e di leadership ha deciso di fare il salto nel mondo ostile della politica istituzionale, riuscendo a far confluire anime della sinistra molto diverse fra loro.

Una straordinaria figura politica inserita nel contesto di una città con un passato anarchico, popolare, di importanti movimenti cittadini. È il suo stile, la sua empatia, ma anche la sua determinazione e la fermezza dei suoi principi, che le permette di mantenere tutta la carica simbolica, senza perdere il contatto con la realtà, riconoscendo anche i suoi grandi limiti.

La forza di Ada Colau risiede nella volontà di rompere il muro che divide le classi popolari da chi governa, nel riuscire a portare la sua umanità, la sua condizione di donna e madre, i suoi dubbi e le sue contraddizioni nei palazzi del potere. 

Col suo partito, Barcelona en comú ha rivendicato misure emblematiche per le politiche sociali, la costruzione di asili, contro la povertà, soprattutto femminile, sul problema della casa, la costruzione di infrastrutture di trasporti pubblici, la trasparenza amministrativa, il codice etico, le politiche per regolamentare il turismo, la trasformazione di Barcellona in città rifugio per chi scappa da guerre e miserie.

L’attivista, salita alle ribalte nazionali quando, come portavoce della Pah, in pieno parlamento di Madrid, emozionata e indignata aveva chiamato «delinquente» il rappresentante della banca, da anni occupa le stanze del potere ed è un simbolo mondiale.

Nonostante critiche e ostacoli che si sono frapposti negli anni della sua amministrazione, Ada Colau rappresenta la possibilità di governare con coraggio contro le speculazione del capitale, per una città solidale, che accoglie, ecologista e femminista.

#unadonnalgiorno

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