martiriistoria

Gelsomina Verde, vittima innocente di camorra

Gelsomina Verde, vittima innocente di camorra. Picchiata, torturata e uccisa con tre proiettili alla testa, il suo corpo bruciato nella sua automobile.

Napoli, 2004 c’è la faida di Scampia. Gelsomina Verde, per tutti Mina, è una ragazza di ventidue anni che lavora in una pelletteria. Qualche anno prima, aveva avuto una storia con Gennaro Notturno, uno dei tanti figli di Scampia. Quando questi era entrato a far parte del “Sistema”, lei, che con la camorra non aveva niente a che fare, lo aveva lasciato. Il ragazzo, intanto, è diventato uno “scissionista”.

Mina fa volontariato in carcere e conosce i camorristi dietro le sbarre, sono tutti figli dello stesso territorio. Incontra Pietro Esposito, chiamato anche “o ‘Kojak”. È lui che, quando esce, con l’indulto, la chiama per incontrarla. In realtà è una trappola ordita da Ugo De Lucia, spietato killer del clan Di Lauro, per chiederle dove sia Gennaro Notturno. Lei non lo sa. E, comunque, non parla. Non avrebbe mai condannato a morte un ragazzo per cui ha provato amore.

La ragazza viene picchiata selvaggiamente, torturata, uccisa con tre proiettili alla testa, il corpo bruciato all’interno della sua automobile.


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