Ann Mitchell (1922-2020) è stata la matematica inglese che ha contribuito a decifrare Enigma, il codice segreto dell’aeronautica e dell’esercito tedesco, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nata e cresciuta a Oxford, Ann Michell vinse una borsa di studio alla Headington School for Girls, mostrando precocemente una grande attitudine alla matematica, nonostante venisse scoraggiata.
“La mia direttrice sosteneva con fermezza ai miei genitori che la matematica non era una materia femminile“, ebbe modo di ricordare.
Fu solo grazie ai genitori illuminati che, nel 1940, fu una delle cinque donne accettate alla facoltà di matematica dell’Università di Oxford.
Si laureò nel 1943 e l’università la mandò a Bletchley nel Buckinghamshire, per diventare assistente temporanea per il Ministero degli Esteri. Quando fu chiamata, non aveva idea di che tipo di lavoro stesse accettando. Trascorse i successivi due anni a Bletchley Park, decodificando i messaggi segreti inviati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Fu l’inizio di una vita straordinaria.
In quei freddi inverni, la stanza dove lavorava, era riscaldata da un braciere in cui, a causa del razionamento, c’era carbone sufficiente per un solo giorno a settimana. Ma, nonostante le difficoltà, Ann Mitchell diede un contributo eccezionale alla risoluzione del conflitto bellico.
Enigma era il nome della macchina utilizzata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Il ruolo chiave della giovane laureata, soprattutto nell’ultima fase del conflitto, fu creare complessi diagrammi usati per unire le linee che componevano l’incomprensibile codice con cui i nazisti comunicavano tra di loro.
La donna lavorò nella Hut 6, un capanno di legno e mattoni, con altri colleghi esperti di economia e giurisprudenza, dal settembre 1943, 24 ore su 24 con turni di nove ore per sei giorni a settimana, fino alla fine del conflitto. Era richiesto un enorme sforzo di concentrazione e mai la squadra si chiese da dove provenissero quei messaggi e a cosa servissero.
Fino agli anni 70, nessuno sapeva del suo passato, nemmeno il marito, nel rispetto dell’Atto ufficiale di segretezza firmato nel 1943. Solo nel 2008, le venne riconosciuto il merito di aver contribuito a decodificare Enigma.
È stato come uno scherzo verso la fine della mia vita, acquisire questa improvvisa importanza, passare dall’essere nessuno a qualcuno. Un intero passato che non era mai interessato a nessuno prima. È molto strano.
La sua bravura e caparbietà contribuirono a far superare il pregiudizio che la matematica non fosse materia da donne.
I rompicapo di Enigma sono stati ufficialmente riconosciuti nel 2008, quando Ann Mitchell e altri veterani sopravvissuti a Bletchley, hanno ricevuto una medaglia commemorativa.
Nel 2019, Ann Mitchell ha fatto parte del Forgotten Women of Oxford Computing Project guidato da Ursula Martin, che ha celebrato la storia finora nascosta del ruolo pionieristico delle donne di Oxford nell’informatica.
Ann Mitchell è morta l’11 maggio 2020 a 97 anni, in una casa di riposo a Edimburgo con il Coronavirus.
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