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Ann Mitchell. La matematica che ha decifrato il codice segreto dei tedeschi

Ann Mitchell

Ann Mitchell è stata la matematica inglese che ha contribuito a decifrare Enigma, il codice segreto dell’aeronautica e dell’esercito tedesco, durante la Seconda Guerra Mondiale.

Nata  come Ann Katharine Williamson a Oxford il 3 giugno 1922, sin da bambina aveva una grande attitudine alla matematica, nonostante a scuola facessero di tutto per scoraggiarla.

La mia direttrice sosteneva con fermezza ai miei genitori che la matematica non era una materia femminile“, ha ricordato poi.

Ma non si è abbattuta e, nel 1940, è stata una delle cinque donne accettate alla facoltà di matematica dell’Università di Oxford.

Dopo la laurea, nel 1943, tramite l’università era andata nel Buckinghamshire, per diventare assistente temporanea per il Ministero degli Esteri. Quando venne chiamata, non aveva idea di che tipo di lavoro stesse accettando.

Ha trascorso i successivi due anni a Bletchley Park, decodificando i messaggi segreti inviati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

In quei freddi inverni, la stanza dove lavorava, era riscaldata da un braciere in cui, a causa del razionamento, c’era carbone sufficiente per un solo giorno a settimana. Ma, nonostante le difficoltà, la giovane matematica, ha dato un contributo eccezionale alla risoluzione del conflitto bellico.

Enigma era il nome della macchina utilizzata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.

Il ruolo chiave di Ann Mitchell, soprattutto nell’ultima fase del conflitto, è stato quello di creare complessi diagrammi usati per unire le linee che componevano l’incomprensibile codice con cui i nazisti comunicavano tra di loro.

Ha lavorato nella Hut 6, un capanno di legno e mattoni, con altri colleghi esperti di economia e giurisprudenza, dal settembre 1943, 24 ore su 24 con turni di nove ore per sei giorni a settimana, fino alla fine del conflitto. Era richiesto un enorme sforzo di concentrazione e mai la squadra si chiese da dove provenissero quei messaggi e a cosa servissero.

Fino agli anni 70, nessuno sapeva del suo passato, nemmeno il marito, nel rispetto dell’Atto ufficiale di segretezza firmato nel 1943. Solo nel 2008, le è stato riconosciuto il merito di aver contribuito a decodificare Enigma.

È stato come uno scherzo verso la fine della mia vita, acquisire questa improvvisa importanza, passare dall’essere nessuno a qualcuno. Un intero passato che non era mai interessato a nessuno prima. È molto strano.

La sua bravura e caparbietà hanno contribuito a far superare il pregiudizio che la matematica non fosse materia da donne.

I rompicapo di Enigma sono stati ufficialmente riconosciuti nel 2008, quando Ann Mitchell e altri veterani sopravvissuti a Bletchley, hanno ricevuto una medaglia commemorativa.

Dopo la guerra, ha lavorato come segretaria, ha poi incontrato il futuro marito col quale si è trasferita a Edimburgo, dove è diventata consulente volontaria per il Consiglio di orientamento al matrimonio. Importanti sono stati i suoi libri sull’effetto della separazione dei genitori sui bambini che hanno influenzato e contribuito a modificare la legge scozzese sul divorzio, garantendo che le esigenze dei bambini fossero adeguatamente prese in considerazione come mai in precedenza.

Nel 2019, Ann Mitchell ha fatto parte del Forgotten Women of Oxford Computing Project guidato da Ursula Martin, che ha celebrato la storia finora nascosta del ruolo pionieristico delle donne di Oxford nell’informatica.

Si è spenta l’11 maggio 2020 a 97 anni, in una casa di riposo a Edimburgo a causa del Coronavirus.

#unadonnalgiorno

 

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