Dobet Gnahoré cantautrice, musicista e ballerina, ha portato i moderni suoni afropop in nuove entusiasmanti direzioni. È una delle stelle più brillanti e sorprendenti del continente africano.
Vincitrice di un Grammy Award alla migliore interpretazione urban alternative, nel 2010, è nota per le sue esibizioni, i suoi passi di danza sbalorditivi, la potente presenza scenica e uno stile vocale emozionante.
Nata il 17 giugno 1982 in Costa d’Avorio, è figlia del percussionista Boni Gnahoré. A causa della guerra civile, nel 1999, si è trasferita a Marsiglia, in Francia, dove ha conosciuto il chitarrista Colin Laroche de Féline, con cui ha formato la band Na Afriki, composta da musicisti francesi e tunisini che suonano strumenti tipici di tutta l’Africa, mescolando la musica tradizionale al reggae.
Dobet Gnahoré canta in sette lingue diverse, i suoi testi affrontano spesso questioni sociali, spazia da delicate ballate a groove africani.
Il suo album di debutto è stato Ano Neko, (creiamo insieme) del 2004.
Due anni dopo è stata nominata ai World music Awards per Newcomer e nel 2010 con la canzone Pearls ha vinto il Grammy condiviso con la cantautrice e polistrumentista statunitense India.Arie. Nello stesso anno, il quotidiano britannico The Guardian l’ha premiata al prestigioso festival WOMAD per la miglior performance.
Con sei album alle spalle, l’ultimo, Couleur è del 2021. Abbandonata l’acustica ha prodotto un disco focoso, pieno di speranza e positività, ballabile, con ritmi più elettronici in cui ha fuso l’energia urbana dell’Africa moderna con vibranti ritmi ancestrali.
Nelle sue canzoni rende omaggio alle donne di oggi e di domani e utilizza le parole e la sua immagine per dare potere e riconoscimento a una nuova generazione di africane coraggiose, fiere e indipendenti.