Che cosa intendiamo noi oggi per cultura?
Anzi per semplificare: di quale cultura pretendiamo si faccia iniziatrice la scuola in generale, senza distinzione di sesso e di scopi pratici?
Oramai (lo vogliamo sperare) è sorvolata e vinta la confusione dannosissima tra cultura ed erudizione: concetti diversissimi pur nella loro apparente sinonimia, e che nella scuola dobbiamo tener fermo perché restino ben nettamente distinti e non si turbino e non si afferri di sorpresa il secondo per soffocare il primo.
La cultura, presa nel significato di formazione di anime e di coscienze, ogni scuola deve tenere come meta ideale ch’essa aiuta a raggiungere: questa, per ogni istituzione scolastica, resta lo sfondo luminoso su cui si proiettano varie linee diverse, che non devono però ottenebrarlo mai tutto, che devono armonizzare con esso nelle più svariate intonazioni di colore e di luce.
Una volta che il coltello è affilato, esso può servire per tagliare qualunque cosa, e non c’è proprio uno strumento per tagliare il pane e un altro per la carne.
Così avviene per l’acutezza e la lucidezza dell’intelletto.
Affilato a qual fine ed a qual cosa lo vuoi: basta che sia affilato e lucidato, per adoperarlo poi secondo la volontà del tuo cuore e secondo il bisogno del tuo stato.
Gemma Harasim – pedagogista italiana.
#unadonnalgiorno