Nata a Berlino il 19 dicembre 1908, studia storia dell’arte e sociologia a Friburgo e a Francoforte. Già da giovanissima si avvicina alle idee socialiste, presa di posizione si ripercuote sulla fotografia: immortala le situazioni difficili della Berlino in piena crisi economica, la disperazione, la fame, l’ingiustizia. La sua fotografia era tremendamente realistica, come reali erano le ingiustizie e le storture del mondo: era una “traduttrice del reale”, come dirà lei stessa anni dopo, piuttosto che un’artista.
Nel 1933, per sfuggire al nazismo, è costretta a trasferirsi a Parigi. La maggior parte dei suoi negativi li distruggerà durante il viaggio in treno verso la Francia: gesto che le salverà la vita. Arrivata a Parigi, rende la sua passione per la fotografia il suo mestiere: diventerà famosa per le sue foto di artisti e scrittori, ritratti che hanno fatto la storia della letteratura e della fotografia. Qui prosegue gli studi alla Sorbona e nel 1936, grazie all’aiuto dell’amica Andrienne Monnier (editrice e proprietaria di una libreria), pubblica la sua tesi di dottorato: uno studio sociologico sulla fotografia in Francia nel XIX secolo. Nello stesso anno ottiene la cittadinanza francese e due anni più tardi è tra i primi fotografi a utilizzare una pellicola 35mm a colori per ritratti di artisti, scrittori e intellettuali. Ritrae, fra i tanti: Louis Argon, Jean Cocteau, Colette, Simone de Beauvoir, Marcel Duchamp, T.S. Eliot, André Gide, James Joyce, Virginia Woolf. Al contempo si dedica all’attività di fotoreporter documentando fatti di cronaca. I suoi servizi vengono pubblicati regolarmente su riviste come “Vu, Weekly Illustrated” e “Life”.
Lo scoppio della Seconda guerra mondiale la costringe a scappare nuovamente, questa volta a Buenos Aires, in Argentina, dove si trasferisce nel 1942 su invito della direttrice del periodico “Sur”.
Con la fine della guerra ritorna a Parigi, nel 1947 viene invitata a unirsi all’agenzia fotografica Magnum, ma nel 1954, a causa delle sue opinioni politiche, è costretta a lasciare l’agenzia. Nel 1950 viene pubblicato su “Life” il suo reportage su Juan ed Evita Perón, a cui fa seguito una permanenza di due anni in Messico, periodo durante il quale fa amicizia con Frida Kahlo e Diego Rivera. Nel 1953 rientra a Parigi.
Nel 1968 il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris allestisce una mostra antologica dedicata alla sua opera. Viene nominata Officier of Arts et Lettres nel 1982 e Chevalier de la Légion d’Honneur nel 1983. Nel 1991 il Centre Georges Pompidou le dedica un’ampia retrospettiva. Tra i numerosi libri pubblicati si ricordano James Joyce in Paris: His Final years (1965) e Photographie et société (1974). È morta il 31 marzo del 2000 a Parigi.
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