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Haifaa Al Mansour, la prima regista dell’Arabia Saudita

Haifaa Al Mansour regista Arabia Saudita

Haifaa Al Mansour è la prima regista dell’Arabia Saudita.

Sceneggiatrice e produttrice, ai suoi esordi, in patria è stata molto diffamata, a causa degli argomenti dei suoi film considerati tabù, come i pericoli dell’ortodossia e la critica alla cultura restrittiva araba sulla libertà delle donne.

Nata il 10 agosto 1974 è l’ottava dei dodici figli e figlie del poeta Abdul Rahman Mansour, che le ha fatto vedere i film in casa, visto che non esistevano cinema in Arabia Saudita.

Laureata in Lettere all’Università Americana del Cairo, ha completato un Master in Regia presso l’Università di Sidney. 

Ha iniziato la sua attività di regista con i  cortometraggi, Who?The Bitter Journey The Only Way Out che ha vinto premi negli Emirati Arabi Uniti e nei Paesi Bassi. Il suo documentario Women Without Shadows, che pone l’attenzione sulle vite nascoste delle donne in Medio Oriente, è stato proiettato in vari festival internazionali, vincendo svariati premi e menzioni.

Ha raggiunto un’enorme notorietà con il film La bicicletta verde che aveva ottenuto una candidatura ai Premi BAFTA 2014 nella categoria miglior film straniero.

Per i suoi lavori, incentrati in gran parte sulle limitazioni delle donne arabe, ha ricevuto lettere d’odio e critiche che la accusavano di essere ostile alla religione. Per girare era costretta a restare nel furgone della regia, mostrarsi in pubblico poteva rivelarsi un pericolo per la sua incolumità.

Il suo ultimo film, La candidata ideale, è stato presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2019. È la storia di una medica saudita che sfida il sistema patriarcale candidandosi alle elezioni municipali.

Le cose nel suo paese stanno migliorando notevolmente negli ultimi anni, rispetto a quando ha girato la sua prima opera. Sale da concerto, cinema e gallerie d’arte stanno ricominciando ad aprire, le donne possono guidare e praticare delle professioni pubbliche, ma tanto ancora c’è da fare a livello sociale.

Voglio offrire una visione ottimistica del ruolo che le donne possono rivestire nella società saudita e del contributo che possono dare, diventando sempre più artefici del proprio destino. Incoraggiare le donne saudite a affrontare le sfide e affrancarsi dal sistema che per tanto tempo ci ha tenute prigioniere. Il cambiamento deve partire e deve essere portato avanti dalle donne che sentono la necessità di avere più libertà di movimento nella loro vita quotidiana.

C’è ancora molta strada da fare per costruire competenze e troupe qualificate in un paese in cui la produzione cinematografica è stata totalmente assente fino a pochissimi anni fa, ma c’è l’entusiasmo delle nuove possibilità che si stanno prospettando. E finalmente, per girare il suo film è potuta scendere dal furgone e lavorare a stretto contatto con la troupe.

Haifaa Al Mansour, che ha anche girato delle serie tv, è stata chiamata a far parte del Consiglio di Amministrazione dell’Autorità Generale per la Cultura del Regno.

 

#unadonnalgiorno

 

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