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Irmtraud Morgner

Irmtraud Morgner scrittrice tedesca

Irmtraud Morgner è stata una scrittrice tedesca che ha utilizzato il genere fantasy e il recupero del mito per descrivere il reale.

In Italia è stata tradotta pochissimo e per questo resta ancora alquanto sconosciuta.

Nata a Chemnitz il 22 agosto 1933 in una famiglia di operai, dopo il diploma ha studiato letteratura a Lipsia. Dopo un periodo come assistente redattrice presso la rivista Neue Deutsche Literatur si è trasferita a Berlino dove, nel 1959, ha debuttato come scrittrice con Das Signal steht auf Fahrt.

Il suo libro del 1964, Rumba auf einen Herbst, censurato e pubblicato anni dopo è stato definito un documento di protesta contro la dottrina estetica e il controllo politico

Nozze a Costantinopoli del 1968, coniuga lo sguardo realistico sul paese e la sua storia con una dimensione utopica che coinvolge la ricerca d’identità femminile, al di là dei confini tra passato e presente.

La consacrazione letteraria, che le è valsa l’appellativo di femminista della DDR, è avvenuta nel 1974 col romanzo Leben und Abenteuer der Trobadora Beatriz nach Zeugnissen ihrer Spielfrau Laura.

Il libro è la prima parte di una trilogia, di cui fa parte Amanda. Ein Hexenroman del 1983, il terzo capitolo, rimasto incompiuto, è uscito postumo, nel 1998 con il titolo Il Testamento eroico.

Temi centrali di questi scritti sono il divario tra aspirazione e realtà e la denuncia dei crimini della storia.

Miti e leggende si mescolano con nomi reali in una narrazione che pone al centro la dissonanza tra emancipazione, autocoscienza e realizzazione dell’identità femminile. Procedendo attraverso decostruzione e ricostruzione la scrittrice ha reinventato una sua mitologia. L’io viene frammentato, diviso, duplicato, moltiplicato in un gioco di specchi e rifrazioni, di cui ella stessa prende parte.

Nel 1977 ha fatto parte del consiglio esecutivo dell’Associazione degli scrittori.

Nel corso della sua attività ha ricevuto diversi riconoscimenti letterari, come il premio Heinrich Mann dell’Accademia delle Arti nel 1975, il Premio Nazionale della DDR nel 1977, il Premio Roswitha nel 1985 e il Kasseler Literaturpreis für grotesken Humor nel 1989.

Negli ultimi anni della sua vita ha tenuto una serie di lezioni in diverse università degli Stati Uniti.

È morta a Berlino il 6 maggio 1990.

 

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