Karimeh Abboud (1893-1955), fotografa palestinese è stata la prima donna araba a aprire un proprio studio all’inizio del XX secolo.
L’obiettivo di Karimeh Abboud, ha contribuito a cambiare le percezioni del tempo e contribuito a rompere vari stereotipi sul Medio Oriente.
I suoi ritratti e paesaggi sociali costituiscono un importante documento storico della vita in Palestina nei primi anni ’20 e ’30.
Karimeh Abbud non solo è stata la prima fotografa professionista donna, ma anche tra le prime a accantonare le tradizioni europee nell’arte del ritratto e della fotografia. Introdusse, infatti, nei suoi scatti, l’aura della normalità, le persone appaiono al meglio, ma in un contesto comune, non sono pomposi governanti, generali, pascià e chierici religiosi, non assomigliano a scene bibliche o alle ossessioni etnografiche degli spettatori europei. Sono persone comuni, in contesti borghesi, non distanti da quelli del resto dell’Europa in quegli anni.
È stato grazie al lavoro di questa pioniera fotografa che i volti dei palestinesi e delle palestinesi prima della loro catastrofe del 1948 mostrano la loro gentilezza, la loro semplicità e la loro tranquillità.
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