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Ni una mujer más. Il martirio di Susana Chávez

coniato da Susana Chávez, poeta e attivista messicana che ha dedicato la sua vita a battersi contro i femminicidi

“Ni una mujer más!” è lo slogan coniato da Susana Chávez, poeta e attivista messicana che ha dedicato la sua vita a battersi contro i femminicidi di Ciudad Juarez.

Situata in Messico sul confine con gli Stati Uniti, in questa città, negli ultimi anni sono state uccise (dopo essere state stuprate e mutilate) più di 400 giovani donne l’anno.

Dal 1993, circa cinquemila sono state le vittime, duemila corpi rinvenuti nelle strade o bruciati nel deserto e tremila “disperse”.

In un’atmosfera generale di omertà, impunità e completa assenza di giustizia, gli assassini non vengono quasi mai processati e puniti.

Il corpo di Susana Chávez è stato rinvenuto il 6 gennaio 2011, 5 giorni dopo la sua scomparsa.

Era stata abbandonata seminuda per strada, con la mano sinistra mozzata e la testa avvolta in un sacchetto nero.

Susana Chávez iniziò a scrivere poesie all’età di undici anni, partecipando a molti dei festival letterari e forum culturali messicani, offrendo anche letture delle sue poesie durante le manifestazioni per le donne scomparse e assassinate.

Laureata in psicologia alla Universidad Autónoma de Ciudad Juárez, al momento della morte stava lavorando ad una raccolta di poemi e scriveva inoltre sul suo blog Primera Tormenta.


#unadonnalgiorno

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