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Vanessa Redgrave

Vanessa Redgrave

Vanessa Redgrave è la talentuosa attrice che vanta una lunghissima e fortunata carriera e vissuto all’insegna della libertà e degli ideali per la costruzione di un mondo migliore.

Ha vinto un Oscar e ricevuto cinque nomination, un Golden Globe (sette nomination), la Coppa Volpi e il Premio alla Carriera al Festival di Venezia, due Palma d’Oro al Festival di Cannes come miglior attrice, un David di Donatello, un European Film Awards, un SAG Awards, due Emmy e un Tony Award.

Ha il titolo di Comandante dell’Impero Britannico per il servizio reso alla recitazione.

Le sue interpretazioni si sono sempre distinte per l’asciutta e lucida intelligenza e la perfetta fusione fra controllo e trasporto. È l’interprete che ha meglio rappresentato il cinema inglese degli anni Settanta, fatto di personaggi, luoghi, situazioni, momenti interni che andavano di pari passo con i movimenti di protesta. In piazza e sullo schermo Vanessa Redgrave, ha dato il meglio di sé, scioccando il pubblico fra nudità e militanza politica.

Nata a Londra il 30 gennaio 1937, discende da una famiglia di celebri attori e attrici. I suoi genitori, Sir Michael Redgrave e Rachel Kempson, recitavano all’Old Vic Theatre. Suo nonno, Roy Redgrave, è stato uno dei più famosi attori del muto australiano e anche le sue sorelle sono attrici. Dopo aver iniziato a studiare danza ha dovuto lasciare perché considerata troppo alta e si è lanciata verso la recitazione. Ha studiato alla Central School of Speech and Drama di Londra e le sue prime esperienze sono state a teatro.

Il suo debutto cinematografico è stato accanto al padre, in Behind the Mask del 1958.

La carriera di attrice è andata di pari passo con il suo attivismo.

Da giovanissima ha fatto parte del Worker’s Revolutionary Party e apportato il contributo per diverse cause, per le persone rifugiate dall’Ungheria, per il disarmo nucleare, contro la guerra in Vietnam e accanto al popolo palestinese, posizioni che le sono costate aspre critiche e anche problemi giudiziari.

Il primo successo è arrivato con Morgan matto da legare del 1966, ruolo che le ha fatto vincere la Palma d’Oro a Cannes e ricevere la sua prima nomination agli Oscar come miglior attrice protagonista.

Dopo il premiato Un uomo per tutte le stagioni con Orson Welles, è stata diretta da Michelangelo Antonioni in Blow-up.

Col film Il marinaio del Gibilterra con Jeanne Moreau, del 1967, ha vinto la sua seconda Palma d’Oro a Cannes e ricevuto una seconda nomination agli Oscar. Durante la manifestazione, mentre entrava nella sala di Los Angeles, era stata accolta da uno striscione che recava la scritta: «Un voto per Vanessa Redgrave è un voto per i Viet-cong».

Nel 1977 ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista per il film Giulia, recitato con Jane Fonda. Un trionfo avvenuto in mezzo a pesanti polemiche, si era messa contro la Jewish Defense League per aver prodotto il documentario The Palestinian e incontrato Yasser Arafat. Vennero impiegati cinquecento poliziotti fuori dal Dorothy Chandler Pavillion per prevenire eventuali scontri fra i membri della lega e i simpatizzanti arabi intervenuti in difesa dell’attrice. Mentre fuori dal teatro, si bruciava la sua effige con la scritta “Vanessa Assassina“, ha ringraziato l’Academy che non si era fatta intimorire dalle minacce di un “mucchio di teppisti sionisti“. 

La sua carriera è continuata inarrestabile, con ruoli cinematografici e televisivi diversissimi tra loro.

Composta nella sua recitazione, enigmatica e distante dal modello hollywoodiano, ha affrontato ogni sorta di personaggio, riconosciuta e sempre amata dal grande pubblico.

Ha continuato negli anni a coltivare la passione per il teatro, dove ha interpretato una vasta gamma di ruoli, dalla tragedia classica alla commedia contemporanea, dimostrando il suo incredibile talento e la carica interpretativa.

Ambasciatrice Unicef e presidente dell’International Artists Against Racism, a ottant’anni si è cimentata nella regia col documentario Sea sorrow, generoso appello alla solidarietà verso i rifugiati che documenta i suoi viaggi tra i campi profughi, nella Jungle di Calais, in Grecia e nel Libano, presentato per la prima volta al festival di Cannes.

Ispirazione per diverse generazioni, Vanessa Redgrave non smette di apportare il suo contributo all’arte e in favore dei diritti umani.

 

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