attivismo

Amariyanna Copeny. Little Miss Flint

Mari Copeny

Mari Copeny, conosciuta soprattutto col nome di Little Miss Flint, utilizzato per molte campagne di sensibilizzazione, è una giovane attivista nata il 6 luglio 2007 a Flint, nel Michigan.

È salita alla cronaca internazionale per la potente azione di sensibilizzazione sulla crisi idrica della sua città e per le tante raccolte fondi a sostegno dell’infanzia svantaggiata.

Il suo nome completo è Amariyanna e aveva otto anni quando ha scritto una lettera a Barack Obama che, su suo suggerimento, si era recato personalmente nella città per constatare da vicino la devastazione delle vite dei suoi abitanti nelle cui case veniva erogata acqua avvelenata dal piombo. La visita presidenziale aveva acceso i riflettori sulla situazione critica ed erano stati stanziati cento milioni di dollari per misure tese ad aiutare a sradicare il problema, anche se le riparazioni necessarie alle infrastrutture hanno avuto bisogno di quattro anni per essere completate.
Nel 2017 è diventata l’ambasciatrice nazionale delle nuove generazioni alla Marcia delle Donne di Washington e al National Climate. Impegnata contro il bullismo, fa parte della Flint Youth Justice League e del MDE Anti-Racism Student Advisory Council.
È stata presidente del consiglio d’amministrazione di Kid Box 2019 e lavorato con Eighteen by 18. Per due volte ha preso la parola alla Marcia per la Scienza per raccontare la crisi idrica di Flint.  
Le è stata anche dedicata una bambola modellata sulla sua figura.

Ha utilizzato la sua piattaforma per sensibilizzare sulla crisi idrica nella sua comunità, ma anche per raccogliere fondi per le giovani e giovani più svantaggiati. È riuscita a trovare i soldi per distribuire oltre 17.000 zaini pieni di materiale scolastico, un evento natalizio annuale con migliaia di giocattoli, cesti pasquali, proiezioni di film e molti altri eventi mirati a bambine e bambini della sua comunità come il progetto di donare libri di autori di colore per accrescere l’istruzione, la conoscenza e favorire l’empowerment. Ha raccolto e regalato oltre un milione di bottigliette d’acqua per l’emergenza idrica e poi iniziato una collaborazione con un’azienda che produce filtri per depurare l’acqua per cercare di evitare il rischio di intossicazioni.

Il suo attivismo contro le ingiustizie del razzismo ambientale l’ha portata a essere intervistata e avere le copertine di importanti riviste come Teen Vogue, The Guardian, Time, The Washington Post e tante altre ancora.

Ai Billboard Music Awards del 2022 ha ricevuto il terzo Change Maker Award in onore dei suoi sforzi di difesa dell’ambiente.

Invece di lamentarsi e restare a guardare e, nonostante la giovane età, è riuscita ad avere un impatto significativo sul dialogo sul razzismo ambientale e sensibilizzare l’intero paese sulla realtà affrontata dalle vittime della negligenza dello stato. Ha dato voce alle grandi difficoltà di tante persone in balia di infrastrutture al collasso. Una giovane portentosa che farà ancora tanto parlare di sé.

 

#unadonnalgiorno

 

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