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Anna Maria Gehnyei

Anna Maria Gehnyei

Il mio corpo ha un colore e per strada me lo fanno notare. Il corpo nero è politica. Lo era in passato, lo è oggi, e penso che lo rimarrà ancora a lungo.  Da quando ho imparato a celebrarlo, la positività regna e vince su chiunque vuole farmi credere di essere inferiore. Il mio corpo nero non è più una barriera, non soffre più per il giudizio della gente. È soltanto il corpo in cui ho deciso di abitare, raccogliendo e accogliendo tanta ricchezza culturale che spero di riuscire a trasmettere attraverso la mia arte.

Anna Maria Gehnyei, in arte Karima 2G (seconda generazione), è una rapper e producer musicale che ha all’attivo vari dischi e collaborazioni e il romanzo Il corpo nero.

È nata a Roma da genitori liberiani arrivati in Italia alla fine degli anni settanta, per lavorare in ambasciata. Abitavano in una villa nella zona Nord, la parte ricca della capitale, a totale prevalenza bianca.

Quando i conflitti in Liberia si sono intensificati, l’ambasciatore è scappato all’improvviso negli Stati Uniti costringendoli a cambiare radicalmente vita, la mamma ha iniziato a lavorare come donna delle pulizie e il padre come muratore.

Nonostante sia nata in Italia e qui si sia svolto tutto il suo percorso scolastico, ha ottenuto la cittadinanza soltanto a ventiquattro anni, dopo una lunga e farraginosa trafila burocratica.

La sua carriera artistica è iniziata come ballerina, si esibiva nei locali notturni quando le è stato chiesto di fare la vocalist per una serata e, da allora, ha deciso che la musica era il suo modo di esprimersi preferito. Ha esordito da solista nel 2014, i primi due singoli Orangutan e Bunga Bunga, ispirati al becerume politico italiano, hanno provocato reazioni discordanti tra pubblico e critica.

Per il suo percorso artistico, la John Cabot University le ha riconosciuto una borsa di studio internazionale e nel 2020 si è laureata in Communications e Political Science.

Nel 2022 ha debuttato, come autrice e attrice con lo spettacolo teatrale If There Is No Sun.

Partendo dagli scritti del suo diario di bambina, ha scritto il suo primo romanzo Il corpo nero, uscito il 17 febbraio 2023.

Un’autobiografia che avanza cronologicamente in una successione di quadri. Ogni capitolo una piccola epifania dalla vita di un’italiana di seconda generazione. Prima bambina, figlia di immigrati liberiani “intrappolati” a Roma, poi adolescente, infine giovane donna finalmente italiana, anche per la burocrazia.

Il suo percorso di liberazione, l’incontro con se stessa e i propri diritti, sono narrati in prima persona, in un’architettura in cui si ha scelto la leggerezza per raccontare una storia grave e dolorosa.

Una narrazione che risponde a un’esigenza intima e sociale fatta di ricordi, suoni, amore, famiglia, sorellanza, di una giovane donna che ha deciso di far sentire la sua voce e le sue istanze, da protagonista e non da vittima.

Vi ha raccontato delle esperienze scolastiche tra bambini privilegiati, dei datori di lavoro che si stupiscono del suo italiano, dei poliziotti che  ripetono sempre le stesse domande. Delle storie dell’infanzia in Liberia che sua madre le raccontava, di quella terra magica ricca di risorse, dei rituali nascosti del villaggio del padre, a cui ha scritto una toccante lettera.

Ha descritto di come, ovunque vada, c’era sempre qualcosa o qualcuno che le ricorda di essere nera. Di come sia stata costretta, sin da piccola, a negoziare continuamente tra due realtà culturali, quella italiana che non l’accetta e quella africana a cui non appartiene fino in fondo.

Troppo nera per parlare bene l’italiano, troppo nera per indossare abiti eleganti, troppo nera per essere istruita.

Col tempo e la consapevolezza è riuscita a lasciarsi guidare dal ritmo delle sue radici e trovato nell’arte lo strumento per abbattere il muro della paura ed esprimere le sue emozioni.

#unadonnalgiorno

 

 

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