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Annemarie Jacir la prima regista palestinese

Annemarie Jacir regista palestinese
Non solo sono nata donna ma anche palestinese, quindi la mia voce non viene accolta volentieri. Un produttore importante mi disse: «La tua è propaganda». Ho risposto: «Propaganda per chi? Per gli esseri umani?».
Annemarie Jacir, regista, produttrice e sceneggiatrice, è stata la prima donna palestinese dietro alla macchina da presa di un lungometraggio.

Nata a il Betlemme il 17 gennaio 1974 da una famiglia cristiana, ha trascorso l’infanzia tra la Palestina e l’Arabia Saudita perché suo padre lavorava per l’agenzia ONU responsabile dei campi-profughi.

Si è poi trasferita negli Stati Uniti, dove si è laureata in Politica e Letteratura a Claremont, in California.

Prima di studiare cinema, ha fatto tanti diversi lavori, è stata operatrice telefonica, conduttrice radiofonica, cameraman, scenografa teatrale e agente letteraria a Hollywood.

Ha conseguito un master in cinema alla Columbia University, dove, agli inizi degli anni 90, ha fondato Dreams of a Nation cinema project, dedicato alla promozione del cinema palestinese negli Stati Uniti.

Dal 1997 è co-fondatrice di Philistine Films, casa di produzione cinematografica indipendente giordano-palestinese.

Nel 2003, nella sua terra, ha curato l’organizzazione di un festival cinematografico itinerante per la diffusione di film storici e contemporanei.

Il suo primo cortometraggio è stato Like Twenty Impossibles, in concorso al Festival di Cannes, che ha ottenuto numerosi riconoscimenti, fra cui il primo premio al Chicago International Film Festival.

Nel 2004, la rivista Filmmaker l’ha inclusa nella lista dei 25 nuovi volti del cinema indipendente.

Aveva appena ultimato le riprese del suo primo film, Il sale di questo mare, nel novembre 2007, quando è stata espulsa dalle autorità israeliane. Il suo lavoro le ha inimicato le alte sfere politiche che l’hanno obbligata a 5 anni di esilio in Giordania. Da questa esperienza è nata l’ispirazione per il suo secondo lungometraggio, Quando ti ho visto. Il divieto le è stato poi revocato e oggi risiede nella città di Haifa. Dopo il suo terzo film, Wajib – Invito al matrimonio, è al lavoro su un nuovo progetto sulle donne palestinesi.

Dal suo rientro ha speso tutte le sue energie per raccontare la sua terra e far riflettere le persone attraverso i suoi lavori. I suoi film parlano di persone comuni che si trovano in circostanze inusuali, sullo sfondo di una Palestina occupata. 
Oltre a un notevole successo nel cinema indipendente che le è valso vari premi e la selezione per concorrere agli Oscar come miglior film in lingua straniera, ha tenuto corsi di cinema alla Columbia University, al Barnard College di New York, all’Università di Betlemme, alla Birzeit University
in Cisgiordania e nei campi-profughi palestinesi e libanesi. 

Appassionata di poesia e di narrativa, i suoi versi sono stati pubblicati su varie riviste e nel libro The Poetry of Arab Women: A Contemporary Anthology.

È stata nella giuria del Festival di Cannes nel 2018, sezione Un Certain Regard, e del Festival di Berlino del 2020.

Annemarie Jacir è da anni impegnata attivamente con sua sorella Emily, che vive tra Roma e la Palestina, in un centro culturale nato per promuovere l’empowerment femminile.
Nella vita ha subito ogni sorta di discriminazione razzista e sessista, per questo con sempre più tenacia è risoluta a far sentire la propria voce e ritagliarsi un posto nel mondo, come donna palestinese e come artista.

#unadonnalgiorno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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