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Carla Voltolina

Carla Voltolina partigiana

Carla Voltolina è stata partigiana, giornalista e psicologa, Croce di Guerra al valor militare.

Nata a Torino il 14 giugno 1921, prima dello scoppio della guerra, era una promettente sportiva, tanto che aveva vinto alcuni trofei di nuoto gareggiando con la squadra allievi della Juventus. A causa della guerra lascia anche la facoltà di scienze politiche dell’Università di Torino.

Dopo l’8 settembre 1943, si unisce alla Resistenza come staffetta nelle formazioni Matteotti prima a Torino e poi nelle Marche. Arrestata dalle SS durante un rastrellamento, riesce a evadere grazie alla collaborazione di un medico. Va a Roma, dove collabora con Eugenio Colorni nella redazione della stampa clandestina. Con la liberazione della Capitale, Carla raggiunge il Nord ancora occupato e a Torino incontra Sandro Pertini, inviato come rappresentante del Comitato di Liberazione Nazionale. I due si sposeranno due anni dopo, l’8 giugno del 1946 con rito civile.

Per il suo impegno nella Resistenza Carla Voltolina è iscritta al Distretto militare di Roma come combattente, decorata con la Croce di guerra.

A pace avvenuta, il suo impegno prosegue in campo giornalistico (ha scritto per Il Lavoro di Genova e per Noi Donne in veste di giornalista parlamentare), con inchieste sulle carceri italiane, sugli anziani e sulla prostituzione. La carriera giornalistica si interrompe nel 1968, quando Pertini viene eletto presidente della Camera. Gli incarichi del marito la portarono, anni dopo, anche a rifiutare la carica di presidente della Croce Rossa.

Nel 1955 pubblica, con Lina Merlin, Lettere dalle case chiuse che contribuì alla chiusura delle case di tolleranza. Nel frattempo si è laureata, a Firenze, in Scienze Politiche e a Torino, in Psicologia.

Da psicologa, Carla Voltolina ha svolto attività presso il Servizio farmacodipendenza ed alcolismo del Policlinico Gemelli di Roma, l’Ente ospedaliero Monterverde di Roma e presso il Servizio diagnosi e cura psichiatrica di Santa Maria Nuova a Firenze.

Psicoterapeuta volontaria a Firenze Sud-Est, per questo suo impegno, nel 1999, a Prato le hanno consegnato le chiavi della Città.

Nel 2000 la Repubblica di San Marino l’ha insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine equestre di Sant’Agata.

L’ultima apparizione pubblica di Carla Voltolina è stata, poco prima della morte, a Torino, dove ha consegnato al Museo dell’auto della città, la Fiat “500” appartenuta al marito. Si è fatta promotrice della Fondazione Sandro Pertini.

Dal giorno della morte del marito si è fatta chiamare Carla Pertini, cosa che precedentemente aveva sempre rifiutato, usando il nome da nubile.

È morta il 6 dicembre del 2005, è stata cremata e le sue ceneri sono sepolte a fianco della tomba del marito, nel cimitero di Stella.

#unadonnalgiorno

 

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