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Dora Musumeci la prima pianista jazz d’Italia

Dora Musumeci prima pianista jazz italiana

Dora Musumesi è stata la prima pianista jazz d’Italia.

Nacque a Catania nel 1934 col nome di Giulia Isidora. Il padre, Salvatore Musumeci era violinista al Teatro Massimo. Vero talento, cominciò a studiare musica a cinque anni, divenendo ben presto una bambina prodigio; a dieci faceva parte di vari gruppi musicali nei quali si esibiva da professionista. A quindici abbandonò la scuola per partire per il suo primo tour internazionale per Tripoli.

A 18 anni si diplomò in pianoforte classico col massimo dei voti, presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, scegliendo il nome di Dora Musumeci. 

A 22 anni venne consacrata la prima pianista jazz della storia d’Italia.

Nel 1947 “Musica Jazz” le dedicò un articolo monografico, cominciò a girare per l’Italia esibendosi con i grandi della musica, soprattutto jazz, come Dizzy Gillespie e Lionel Hampton. In questo stesso periodo, ha formato la sua prima band e inciso le sue prime opere, che la porteranno in tour in Spagna, Francia, Portogallo, Germania, Belgio e Svizzera.

Per l’etichetta discografica Cetra, di Torino, pubblica, nel 1956, il suo primo album “La regina dello swing” e nello stesso anno vince il primo premio al Festival del Jazz di Modena.

Cominciò una serie di ospitate alla radio e in tivù; era spesso reclutata dai compositori di musica leggera per arrangiamenti di alcuni brani in chiave jazz. Nello stesso periodo forma un quartetto col suo nome a cui appartenevano “fair” Little Cickets, Tonino Ferrelli e Roberto Petrin, con cui pubblicherà altri lavori fino al 1961.

Negli anni Sessanta, Dora Musumeci arriva al Piper, il noto club musicale di Roma dove si esibirono con lei anche Romano Mussolini e Giovanni Tommaso. In questi stessi anni, mette il suo talento a disposizione del cinema, registrando alcuni brani per colonne sonore, lavorando fianco a fianco di compositori come Ennio Morricone.

Gli anni Settanta segnarono la sua svolta musicale; abbandonerà progressivamente il jazz per dedicarsi alla musica classica, soprattutto a quella di Debussy, Bach, Rachmaninoff. Diviene insegnante di pianoforte al Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria dove ha insegnato fino alla fine della sua vita.

Aveva un talento straordinario che la portava a riprodurre brani ascoltati una volta sola nella vita, anche senza l’uso dello spartito.

Nel 1994 la Repubblica Italiana le conferì il titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito.

Nel settembre del 2004, un pirata della strada la investe; morirà il 10 ottobre a Catania, dopo un coma di 20 giorni, a seguito delle numerose fratture agli arti e violenti traumi riportati alla schiena e ai polmoni.

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