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Maritsa Mavrapidou, la signora di Lesbo candidata al Nobel per la Pace

Maritsa Mavrapidou

Maritsa Mavrapidou, la signora di Lesbo candidata al Nobel per la Pace.

Come tutti i pomeriggi eravamo in spiaggia per aiutare i profughi. A un certo punto abbiamo visto che c’era una mamma e un neonato, con tutti i vestiti bagnati. Allora le abbiamo detto: ‘Fatti dare dei vestiti asciutti, ti teniamo noi il bimbo’. Nel frattempo il bambino ha iniziato a piangere perché aveva fame. Allora ho detto a Emilia: ‘Vai a prendere un biberon con del latte’. All’inizio il bimbo non riusciva a bere perché il latte era troppo bollente. Così l’ho raffreddato con l’acqua del mare e il bimbo ha cominciato a bere. Quando è arrivata la madre, vedendo la scena, si è messa a ridere. Noi siamo figlie di profughi. Nel 1922 siamo scappate dalla Turchia e siamo arrivate qui. Sappiamo cosa vuol dire.

L’Europa dovrebbe fare subito un tavolo per trovare una soluzione, non possiamo lasciare questa povera gente in mezzo al fango, tenerla chiusa con il filo spinato o rimandarla sotto le bombe.

Anche noi discendiamo da rifugiati.

Se hanno rischiato di annegare, vuol dire che là non potevano restare. Ci comportavamo da esseri umani.

Maritsa Mavrapidou, era un’anziana signora dell’isola greca di Lesbo diventata celebre per una foto del 2015, in cui lei, assieme alle sorelle Efstatia e Emilia Kamvisi, dava il biberon a un neonato arrivato su una barca di migranti. Per mesi le tre anziane donne hanno offerto aiuto per quello che potevano a chi ne aveva bisogno. 

La foto la rese celebre, tanto che lei e le sue compaesane furono candidate al Nobel per la pace. 

Maritsa Mavrapidou si è spenta il 10 gennaio 2019 all’età di 89 anni.

Questa è una di quelle storie che vanno ricordate perché l’umanità risiede in ognuna e ognuno di noi, basta ricordarcene, in ogni occasione.


#unadonnalgiorno

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