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Bona da Pisa la santa viaggiatrice

Bona da Pisa la santa viaggiatrice

Bona da Pisa, santa che ha vissuto nel Medioevo è che è stata anche una grande viaggiatrice.

Nata intorno al 1156 a Pisa, era figlia di una donna còrsa di nome Berta e di Bernardo, un mercante che le aveva abbandonate quando Bona aveva 3 anni. Madre e figlia vissero in grande povertà. La bambina, all’età di 7 anni entrò in convento e a 10 venne già consacrata, diventando oblata agostiniana. Scelse da subito una vita di privazioni, dormiva sulla paglia, praticava il digiuno e indossava il cilicio. Per mantenersi filava la lana ricevendo in cambio del cibo che spesso usava per aiutare le persone bisognose anziché per nutrirsi.

A 14 anni iniziò a viaggiare. Pare sia stata una visione, o un sogno, a dirle di recarsi in Terra Santa per ritrovare suo padre che lì aveva un’altra famiglia. Una delle sue biografie racconta che Bernardo, venuto a conoscenza del suo arrivo e non volendo che si sapesse che era sua figlia, abbia tentato di impedirle di sbarcare. Bona però riuscì comunque a eludere la sorveglianza e scendere a terra dove si trattenne per quasi un anno, visitando i luoghi santi e seguendo gli insegnamenti dell’eremita Ubaldo, che aveva conosciuto sul posto.

Il rientro in Italia fu travagliato. Venne catturata dai saraceni e ferita a un fianco, riuscì a salvarsi dalla prigionia in un porto africano perché dei compatrioti le pagarono il riscatto.

Tornata a Pisa la sua fama l’aveva preceduta, tutti conoscevano le sue gesta e il suo coraggio, continuò a vivere in una misera stanzetta e pare fosse considerata capace di guarire i malati e salvare i naviganti dal naufragio.

Nel 1174 Bona ebbe un’altra visione, assistere i pellegrini del Cammino di Santiago. Si unì allora a un gruppo che partiva.

A quei tempi era un percorso molto pericoloso che i penitenti affrontavano, consapevoli dei rischi, per ottenere il perdono e che richiedeva 9 mesi di duro viaggio.

Nonostante i postumi della ferita e il cilicio, Bona prestava assistenza a chi ne aveva bisogno, soccorreva i malati, dava conforto spirituale. Per le sue doti morali e pratiche era il sostegno ideale per coloro che intraprendevano quel lungo e difficile viaggio che fece per ben 9 volte.

Intraprese molti altri viaggi mettendo a rischio la sua vita per aiutare chi ne aveva bisogno.

Verso i 50 anni, età avanzata per l’epoca, si ritirò a Pisa trascorrendo il suo tempo in meditazione e preghiera.

Ma a quanto pare non era fatta per una vita sedentaria. Leggenda vuole che un paio di anni dopo tornò a intraprendere il cammino da sola, per l’ultima volta e, non avendo più le forze, San Giacomo in persona l’accompagnò in volo. Come prova del prodigio, la santa riportò una manciata di conchiglie provenienti dalle spiagge di Santiago di Compostela.

Poco dopo il viaggio portentoso, Bona è morta il 29 maggio 1207. È seppellita a Pisa e in questo giorno, le sue spoglie, nella chiesa di San Martino, sono visitate da numerose assistenti di volo a lei devote.

È stata una donna che ha intrapreso viaggi in un tempo in cui comportavano difficoltà e rischi di ogni sorta. Non si è mai risparmiata nell’aiutare il prossimo, sacrificando tutto ciò che aveva. Una grande viaggiatrice, sorretta sicuramente da un’incrollabile fede, ma sicuramente desiderosa di vedere e conoscere ciò che esisteva fuori dalla finestra della sua cella.

Per il suo grande amore per i viaggi, nel 1962 è stata dichiarata dal papa, la patrona di guide turistiche e assistenti di volo.

#unadonnalgiorno

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