Petra De Sutter è la prima donna transgender a diventare ministra in Europa.
Ecologista fiamminga e docente universitaria è stata nominata vice prima ministra del nuovo governo del Belgio. Sovrintende la pubblica amministrazione e le imprese pubbliche.
Petra De Sutter, nata a Oudenaarde, il 10 giugno 1963, è una professoressa universitaria e una stimata ginecologa, da oltre 10 anni dirige il dipartimento di medicina riproduttiva dell’Ospedale Universitario di Ghent.
Nel 2014 si candida nei Verdi alle elezioni europee ma risulta la prima dei non eletti. Il Consiglio politico del partito decide di nominarla nel Senato, recentemente divenuto non elettivo a seguito di una riforma costituzionale. Da donna trans, diventa la prima persona apertamente transgender a candidarsi a un’elezione e a sedere in Parlamento in Belgio. Da senatrice, ha fatto anche parte della delegazione belga all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
Nel 2019 si candida nuovamente alle elezioni europee e viene eletta eurodeputata, ricoprendo l’incarico di presidente della Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo, prima eurodeputata verde a ricoprire la carica. Oltre ai compiti in commissione, Petra De Sutter faceva parte della delegazione del Parlamento per le relazioni con i paesi dell’Asia meridionale (Bangladesh, Bhutan, Maldive, Nepal, Pakistan e Sri Lanka). Ha fatto parte dell’Intergruppo del Parlamento europeo sui diritti LGBT ed è nel comitato speciale per sconfiggere il cancro.
Sostiene con forza i diritti delle persone trans e non ha mai avuto problemi a parlare apertamente delle proprie esperienze.
«Avevo quarant’anni quando ho deciso di diventare pienamente la donna che sono sempre stata e a causa di questa decisione ho perso colleghi, persone che conoscevo e persino amici. Non tutti hanno avuto la fortuna nella vita che ho avuto io, nell’essere accettati nell’ambiente di lavoro, nell’essere accettati dal partner. In effetti, pochissime persone nella mia situazione hanno avuto questa fortuna. Questo è il motivo per cui ho bisogno di fare qualcosa, per coloro che non hanno avuto questa fortuna. Ho un forte senso di giustizia e trovo così ingiusto che le persone nel mondo soffrano semplicemente per quello che vogliono essere».
Un coro di commenti di ammirazione ha accolto la sua nomina. Per molti osservatori, il Belgio ha dato una testimonianza di civiltà e apertura politica al rispetto dei diritti.
Il nuovo governo presieduto dal liberale fiammingo Alexander De Croo ha giurato davanti al re il primo ottobre 2020, a 500 giorni dalle elezioni del maggio 2019. Un governo in cui la parità di genere è totalmente rispettata: 15 ministri di cui 8 donne.
Il giorno in cui non farà più notizia il fatto che una persona transgender ricopra una carica politica, sia sulle copertine dei giornali, sia a capo di un’impresa o in qualsiasi altro ruolo di prestigio, sarà una vittoria per l’umanità intera.
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