Maria Kalesnikava è la musicista diventata il simbolo della resistenza bielorussa.
Nel settembre del 2021 è stata condannata a 11 anni di carcere, per cospirazione contro il regime, perché ha osato sfidare il dittatore Alexander Lukashenko che, nell’estate del 2020, si è dichiarato vincitore senza permettere che venisse terminato lo spoglio e ha cominciato a eliminare, arrestare e reprimere chiunque gli si opponesse.
Maria Kalesnikava è nata il 24 aprile 1982 a Minsk. Si è diplomata all’Accademia Statale Bielorussa di Musica come flautista e direttrice d’orchestra. Ha suonato il flauto nella National Academic Concert Orchestra del suo paese.
Ha conseguito due master all’Università di Stoccarda e organizzato progetti culturali tra Germania e Bielorussia, fondato il collettivo artistico Artemp ed è stata direttrice artistica del club culturale OK16 a Minsk.
Quando ha ricevuto la condanna Maria Kalesnikava aveva unito le mani (con le manette) a formare il cuore, immagine che ha fatto il giro del mondo rendendola la più nota protagonista della resistenza bielorussa.
Da qualche giorno è ricoverata in terapia intensiva e al suo avvocato non viene permesso di vederla.
Un grave attentato ai diritti umani contro una donna che è riuscita a portare l’attenzione mondiale sui soprusi di un governo dittatoriale.
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