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Maria Teresa De Filippis, la prima donna in Formula 1

maria teresa de filippis
Portrait de Maria Teresa de Filippis, l'une des premieres femmes pilotes automobiles, circa 1960, en Italie . (Photo by Giancarlo BOTTI/Gamma-Rapho via Getty Images)

Maria Teresa De Filippis, pilota automobilistica, è stata la prima donna a qualificarsi per un gran premio di Formula 1.

In un’epoca in cui le donne non guidavano neppure le automobili, una che addirittura gareggiava fu una specie di rivoluzione, non sempre vista di buon grado. Soprannominata ‘Pilotino’, molti furono i pregiudizi che dovette affrontare per correre in automobile in un mondo dominato totalmente da uomini.

Nata a Napoli l’11 novembre 1926 in una famiglia aristocratica, Maria Teresa De Filippis crebbe negli agi nel sontuoso Palazzo Marigliano. Da ragazzina montava sempre a cavallo, e i fratelli, che potevano permettersi di andare in giro in automobile, la prendevano in giro dicendole che i cavalli erano un “passatempo per donne“. Ma lei che era forte e determinata voler sfidarli.

Agli inizi, la mia vita si era tramutata, mio malgrado, in una non sempre divertente sfida agli uomini da battere, solo per poter spegnere quel sorrisino di sufficienza”.

Vinse la sua prima gara nel 1948, era la 10 Km di Cava de’ Tirreni. Si aggiudicò la vittoria al volante di una Fiat 500, vincendo così la scommessa coi fratelli.

Dopo quell’esperienza, gli appuntamenti nei circuiti italiani aumentarono. Al Giro di Sicilia del 1950 corse per undici ore sotto la pioggia concludendo al 4° posto, per poi venir squalificata: la sua vettura in partenza era stata messa in moto a spinta.

Nel 1953 debuttò nella categoria 1100 su una Osca preparata dai fratelli Maserati, sul Circuito di Avellino. Su quell’auto ottenne otto vittorie di classe su 22 gare disputate, quattro secondi e due terzi posti, risultando, alla fine del 1954, terza nel Campionato Italiano Sport Classe 1100. Pare che in quel periodo, prima delle gare, arrivassero delle telefonate “esplorative”: se Maria Teresa era fra i partecipanti, gli avversari non sempre erano disposti a correre col rischio di essere sconfitti da una donna.

Nel 1956, fu notata dal mondo dei Gp aggiudicandosi il secondo posto (fuori campionato) al volante di una Maserati Sport nella corsa di contorno al Gp di Napoli F1.

Le sue conquiste sui circuiti italiani erano state notate da Maserati, che l’aveva assunta come test-driver ufficiale. Fu così che conobbe Juan Manuel Fangio, con il quale si instaurò una profonda amicizia. Lui le diede tanti consigli preziosi colpito dalla sua passione per le auto da corsa.

Era come un padre per me. Mi ha insegnato a pensare come un pilota”.

Disputò la sua prima gara al Gran Premio di Monaco al volante di una Maserati 250 F, la stessa guidata da Fangio che aveva dovuto acquistare per poter guidare, poiché all’epoca non esistevano gli sponsor. Il 13 aprile 1958 Maria Teresa De Filippis fece quello che fino a quel momento nessuna donna aveva fatto, e che in seguito ben poche riuscirono a fare: gareggiare in Formula 1.

Negli altri Gran Premi della stagione fu decima in Belgio, sul circuito di Spa, si ritirò per incidente in Portogallo e a Monza, a sei giri dal termine, le si ruppe il motore mentre era in quinta posizione, unico pilota italiano rimasto in gara.

La sua iscrizione al Gran Premio di Francia, invece, non fu accettata. Il motivo era semplice: era una donna. La Francia, dicevano, era il paese dove le belle donne nascevano, non morivano. Il direttore della competizione disse che l’unico casco indossato dalle donne era quello del parrucchiere e respinse la sua iscrizione.

Al termine della stagione, aveva venduto la sua Maserati, per cui nella stagione successiva non avrebbe corso con auto di sua proprietà. Quello che doveva essere il suo primo anno in F1, in realtà fu l’ultimo

Nel 1959 iniziò a Monte Carlo, a bordo della Porsche Formula 2 che Jean Behra aveva fatto costruire sulle sue misure. A differenza dell’anno precedente riuscì a qualificarsi per il Gran Premio, per poi scoprire di essere stata squalificata dalla griglia di partenza: secondo gli organizzatori aveva ottenuto il risultato a tempo ormai scaduto. Con la stessa monoposto, avrebbe dovuto correre al Gran Premio di Germania; ma il primo agosto, in una gara di contorno, al volante c’era il suo amico Berha. Pioveva, l’asfalto era scivoloso e la vettura, non particolarmente stabile, uscì di pista e il pilota francese perse la vita. Questa morte, venuta dopo quella di altri amici piloti, le fece decidere di ritirarsi dalle competizioni.

Amici con i quali avevo macinato chilometri, vivendo insieme tra Europa e Sud America circondata dal loro affetto, spesso vittima dei loro scherzi, l’amica vera, la piccola da proteggere, il pilotino pieno di gioia di vivere e d’allegria. Non avrei più saputo ridere come prima senza di loro ed è finita così, con l’addio alle corse”.

Finì così la carriera di pilotino, detta anche “la diavola”.

Sposò Theodor Huschek, ingegnere chimico austriaco e diventò mamma.

Diventerà Vice Presidente del Club International des Anciens Pilotes de F1, sodalizio nato nel 1962 su iniziativa di nove ex piloti capeggiati da Juan Manuel Fangio e Louis Chiron; Presidente Onoraria a vita del Maserati Club, socia onoraria del British Racing Driver’s Club; fece parte del Comitato d’onore della Mille Miglia.

Maria Teresa De Filippis è stata una donna che ha amato le sfide e la velocità, ma ha anche fatto frutto dei consigli di chi stimava.

È venuta a mancare l’8 gennaio 2016, a 90 anni, nella sua casa sulle colline di Scanzorosciate nel bergamasco.

Verrà ricordata come una delle poche donne a vincere in un mondo di soli uomini.

#unadonnalgiorno

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