Amelia Jenks Bloomer pioniera del giornalismo e attivista per i diritti delle donne, nel 1849 ha fondato il primo giornale diretto interamente da una donna The Lily.
Nonostante la sua importante attività divulgativa, viene soprattutto ricordata per aver incoraggiato le donne a usare i primi pantaloni, chiamati in suo onore Bloomers, che rendevano più facili i movimenti e consentivano di utilizzare la bicicletta.
Nata a Homer, New York, il 27 maggio 1818, in una famiglia numerosa e molto religiosa, dopo pochi anni di istruzione formale, aveva iniziato a lavorare come educatrice nella sua comunità.
Attenta al bene della collettività, nel 1840 aveva sposato Dexter Bloomer, avvocato, editore, politico progressista e abolizionista, proprietario del Seneca County Courier.
La loro unione condotta su un piano egualitario di rispetto reciproco era rafforzata dagli interessi comuni e dall’impegno condiviso a sostegno dei diritti, insieme collaborarono anche alla Railway Underground che aiutava persone nere in fuga dalla schiavitù.
Sempre più interessata a portare la voce delle donne in una società che spingeva per tenerle in disparte, dopo aver scritto alcuni articoli sulle riviste del coniuge, il 1° gennaio 1849 aveva pubblicato il primo numero di The Lily: A Ladies Journal Devoted to Temperance and Literature, il primo giornale interamente posseduto, gestito e pubblicato da una donna.
La rivista ha rappresentato la conquista di uno spazio di libertà d’espressione a disposizione completa delle donne, una risposta al divieto di parlare in pubblico, all’esclusione dalla storia.
Da duecento copie iniziali, nel 1853, aveva raggiunto una tiratura nazionale di seimila.
Diverse attiviste vi avevano collaborato, come Susan B. Anthony, allora insegnante a Rochester ed esponente di spicco del movimento dei diritti delle donne, la scrittrice Mary C. Vaughan e la suffragista Frances D. Gages. Elisabeth Cady Stanton che, firmandosi Sunflower, aveva scritto molti articoli in cui trattava di argomenti letterari, temperanza, abolizionismo, educazione, diritti delle donne e suffragio femminile.
Insieme collaborarono a discorsi, lettere aperte ed editoriali.
Il giornale che era nato per dare voce alle donne sul tema della Temperanza era diventato una piattaforma del più vasto Movimento per i diritti e Amelia Jenks Bloomer aveva saputo vedere le interconnessioni fra i vari temi evolvendosi e fornendo a tutte la possibilità di esprimersi liberamente.
Riteneva l’impegno nella difesa di un abbigliamento pratico e comodo parte della rivendicazione della libertà di scelta delle donne e più simbolicamente nella rottura dei vincoli, delle regole e delle limitazioni loro imposte a partire dal controllo dei loro corpi secondo canoni morali ed estetici maschili: corsetti costrittivi, gonne, strascichi ingombranti e crinoline, copricapi e acconciature che sacrificavano la libertà di movimento fino a diventare pericolosi per la deambulazione e per la salute.
Aveva così promosso l’uso di un nuovo abito, inventato da Elisabeth Smith Miller nel 1851, una gonna al ginocchio da indossare sopra larghi pantaloni alla turca, che aveva pubblicato sul Lily, in un articolo che incoraggiava le donne a indossarlo e che venne poi ripubblicato dal New York Tribune, che ne esaltava la comodità e la praticità.
Ella stessa, insieme ad altre attiviste, aveva indossato i pantaloni per alcuni anni in tutte le occasioni pubbliche e private, ma poi, considerando i tempi non ancora maturi e il rischio che il movimento perdesse incisività rispetto a obiettivi più urgenti quali il diritto all’istruzione, al lavoro, alla giusta retribuzione, alla proprietà e al suffragio, tutte tornarono alla gonna.
Oltre all’impegno col giornale, è stata per quattro anni vicedirettrice delle Poste di Seneca Falls e ha tenuto conferenze e partecipato a diverse azioni dimostrative.
La prima volta che ha parlato in pubblico è stato al Meeting delle figlie della Temperanza di Rochester nel 1852, dove ha rivendicato il diritto delle donne a divorziare.
Ha viaggiato per gli Stati insieme alle sue compagne, ricevute e ascoltate dal pubblico che accorreva anche per vedere donne sul podio.
Nel 1853, per seguire la carriera del marito, si era trasferita prima a Mont Vernon, Ohio e poi a Council Bluff, Iowa. Dopo un periodo in cui si è occupata a distanza del Lily, aveva successivamente deciso di venderlo.
Durante la Guerra Civile ha fondato la Soldier’s Aid Society per aiutare i soldati dell’Unione. Si è impegnata per l’istituzione della prima biblioteca pubblica a Council Bluff, e, come presidente della Iowa Woman Suffrage Association ha denunciando le ineguaglianze razziali che perduravano durante il periodo della Ricostruzione.
Si è spenta a Council Bluffs il 30 dicembre 1894.
Per quanto la riforma dell’abito riguardasse solo uno degli aspetti del suo multiforme impegno a favore dei diritti, continua ancora a essere ricordata principalmente per i Bloomers ma il suo apporto alla storia e al movimento delle donne è stato molto più vasto e importante.