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Gegia Bronzini

Gegia Bronzini

Gegia Bronzini designer e artigiana che negli anni ’30 del secolo scorso univa la tecnica antica degli arazzi alle forme del Bauhaus, i filati di granoturco alla seta e al lino.

Milanese di nascita, si sposta in Veneto agli inizi degli anni Trenta per seguire il marito agronomo. Imprenditrice fuori dal comune, resta affascinata dal lavoro delle contadine locali, acquista un telaio e impara a usarlo. Affiancata dalle figlie Marisa e Michela, istituisce un corso gratuito di tessitura per le donne della comunità rurale a Marocco nel Veneto, che trasforma in un laboratorio di produzione.Animata da un ideale di promozione del lavoro artigianale, soprattutto femminile, sviluppa un’organizzata struttura produttiva che comprende la coltivazione di fibre naturali, la filatura, la realizzazione di tessuti, la confezione e la vendita.

Ama ricercare e sperimentare, utilizza filati di ginestra, canapaortica, cartocci di granoturco, con cui si realizzano tessuti per l’arredamento con straordinarie sfumature dorate, impreziositi dall’innesto di piccoli ritagli di cellophane colorato.

Utilizza la tecnica antica tipica degli arazzi, il suo strumento è sempre stato il telaio a mano a due licci, con il quale è possibile realizzare soltanto la tela. Non ha mai voluto sapere niente di telai meccanici.

I suoi tessuti prediligono un legame con figurazioni astratte e geometriche, in linea con la produzione del laboratorio tessile del Bauhaus.
Ogni pannello tessuto è unico e frutto di una grande abilità esecutiva, passione e creatività.
L’attività produttiva si concentra sul tessuto per arredamento, spesso sulle più prestigiose riviste del settore. Nel 1946 il laboratorio si trasferisce a Cantù dove può entrare nel vivo della ricerca artigiana nell’ambito dell’arredo che, in quegli anni, stava caratterizzando l’area. Nascono collaborazioni con numerosi architetti che affianca nella progettazione d’interni.Produrrà anche i rivestimenti dei sedili e dei tappetini per le automobili Flavia Sport, Flaminia e Osca.

Dal 1935 si susseguiranno una serie di mostre e premi: una mostra personale nella Loggetta del Sansovino a Venezia, la Mostra del Tessile di Roma dove vince tre premi, una Mostra Internazionale dell’artigianato di Berlino, alla Biennale di Venezia e numerose altre partecipazioni alle Triennali di Milano, nonché la segnalazione d’onore a tre Compassi d’Oro. Nel 1950 partecipa alla mostra “Italy at Work. Her Reinessance in Design Today” al Brooklyn Museum di New York.Avrà spazi espositivi a Venezia, in Piazza San Marco, poi a Milano e, subito dopo la guerra, a Cortina.

Dopo la sua scomparsa nel 1976, l’attività viene portata avanti dalla figlia Marisa che svolge originali ricerche sull’uso di particolari filati, mai utilizzati prima per la tessitura come il rame, la pelle e il tessuto ritessuto, a fianco di poetiche creazioni tessili, nelle quali sono spesso incorporati frammenti di elementi naturali.

Gegia Bronzini è stata una pioniera dell’industria tessile portata ad altissimi livelli rispettando sempre l’utilizzo di tecniche tradizionali. Ancora oggi, l’azienda che porta il suo nome, si avvale degli stessi procedimenti.
Il suo è uno di quei nomi illustri che hanno reso unico il Made in Italy.
#unadonnalgiorno

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