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Laurie Anderson

Laurie Anderson

Laurie Anderson, che ama definirsi una narratrice di storie, è una musicista, cantante, performer e autrice di suggestivi show multimediali.

La sua carriera è stata caratterizzata da una infinità di progetti comprendenti spoken poetry, performance, installazioni, collaborazioni a balletti, opere teatrali e, ovviamente, dischi.

Artista visiva, compositrice, poeta, fotografa, regista, ventriloqua, maga dell’elettronica, ha coniugato la sperimentazione con un linguaggio accessibile al grande pubblico.

Nata a Chicago il 5 giugno 1947, ha iniziato a suonare il violino a cinque anni, le sue prime esibizioni sono state nella Chicago Youth Symphony.

Nel 1966 si è trasferita a New York, dove ha frequentato il Barnard College e si è laureata in scultura alla Columbia University nel 1972, anno in cui ha iniziato a dedicarsi alle performance per strada.

La prima è stata Automotive, concerto per automobili in cui ha orchestrato i suoni dei clacson.
In Duets on Icesuonava un violino che, grazie a un registratore nascosto all’interno, produceva dei loop di suoni che duettavano con la musica che ella stessa eseguiva. Indossava un paio di pattini le cui lame erano immerse in due blocchi di ghiaccio. Quando il ghiaccio si è sciolto ha smesso di suonare perché non era più in grado di reggersi in piedi.
Il violino è stato spesso protagonista nelle sue esibizioni.
Per mantenersi, all’inizio della sua carriera, lavorava come intervistatrice freelance e critica d’arte
In quegli anni è entrata in contatto con musicisti decisivi per la sua maturazione artistica, da Philip Glass a Brian Eno, da John Cage al compagno della sia vita, Lou Reed.

La sua prima opera musicale importante è stata United States del 1980. Presentato per la prima volta alla Brooklyn Academy of Music nel 1983, è durato più di sei ore e conteneva più di 1.200 foto, cartoni animati e video. Un’ideale opera teatrale d’avanguardia con una spiccata coscienza politica, con momenti pungenti, umoristici, desolanti in una visione della realtà occidentale, fatta di robot antropomorfizzati e uomini-automi, alienazione e inquietudine latenti.

Con O Superman si è imposta alla ribalta internazionale conquistando critica e pubblico, il disco  è arrivato secondo nelle classifiche britanniche.

Il suo è un linguaggio universale, fatto di trovate spettacolari, come l’uso in scena di un violino digitale, e di una ricerca incessante sulla voce, che è il suo strumento musicale per eccellenza.
Nel 1994 ha pubblicato un libro del suo lavoro intitolato Stories from the Nerve Bible: A Retrospective, 1972-92 con cui ha intrapreso un tour multimediale in cui univa performance di lettura, musica, recitazione, danza, video, canzoni e la simulazione di un tornado.
Nel 1995 ha prodotto, Puppet Motel, CD interattivo della durata di circa 12 ore.
Nel 2003 è diventata la prima artista ufficiale della NASA dalla cui residenza è nato lo spettacolo The End of the Moon.
L’anno successivo ha suonato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Atene.
Il 12 aprile 2008 si è sposata con Lou Reed, suo compagno da una vita che il 27 ottobre 2013 è morto. Lo ha commemorato in una toccante lettera diffusa dai principali organi di stampa.
Nel 2018 la sua collaborazione con il Kronos Quartet per Landfall, ispirato all’uragano Sandy in cui ha perso la casa e tanti beni, ha vinto un Grammy Award per la migliore performance di musica da camera/piccolo ensemble. 
Come pittrice, ha tenuto varie mostre personali in tutto il mondo.
Negli anni, Laurie Anderson ha realizzato anche diversi video e film, e composto colonne sonore per film di Wim Wenders e per vari balletti. Ha scritto brani per la National Public Radio, la BBC e l’Esposizione di Siviglia, nonché diversi pezzi da orchestra.
La sua carriera si può leggere anche come un percorso a ritroso, dall’uso della tecnologia alla riscoperta degli strumenti tradizionali.
In una delle sue ultime performance ha indossato la divisa di cassiera per servire i clienti di un McDonald’s newyorkese, “per vivere dentro la globalizzazione e provare cosa significa far parte di questo processo massificato“.
Eclettica, curiosa, intraprendente, intelligente e contemporanea, Laurie Anderson non smetterà mai di ricercare nuove forme espressive, variare nelle sue molteplici attitudini artistiche e portare la sua voce e il suo grande contributo alla narrazione contemporanea.
È un’artista paragonabile a nessun’altra, raffinata, ricercata ma anche carnale e dissacrante.
Una vera regina della scena culturale degli ultimi cinquant’anni.
#unadonnalgiorno

 

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