Mariame Kaba, sociologa, accademica e organizzatrice, è nota per il suo grande impegno nella lotta alla violenza razziale e di genere, per lo smantellamento del complesso carcerario, la giustizia trasformativa e il sostegno allo sviluppo della leadership giovanile.
Ha insegnato sociologia e studi afroamericani alla Northeastern Illinois University, alla Northwestern University e alla Columbia.
Insignita con diversi premi e lauree ad honorem, fa parte di numerose organizzazioni che difendono i diritti umani.
È nel comitato fondatore del Women and Girls Collective Action Network e dell’Education for Liberation Network.
Ha contribuito a fondare Survived and Punished, organizzazione che tende a porre fine alla criminalizzazione delle vittime di violenza.
È autrice del libro bestseller del New York Times We Do This ‘Til We Free Us e coautrice, con Andrea J. Ritchie, di No More Police.
Nata il 19 ottobre 1971 a New York, sua madre proviene dalla Costa d’Avorio e suo padre dalla Guinea Conakry.
Ha studiato Sociologia alla McGill University, al City College di New York e alla Northwestern University e ha un master in Biblioteconomia e Scienze dell’Informazione con specializzazione in archivistica al Pratt Institute.
Numerose le associazioni che ha fondato contro la violenza sulle donne e per fornire strutture di supporto, consapevolezza e responsabilità basate su uno spirito comunitario.
Ha scritto report, articoli, saggi e programmi di studio e fatto parte del comitato editoriale di Violence Against Women per cui è stata autrice di un numero speciale sulle esperienze e la resistenza alla violenza delle adolescenti, pubblicato nel dicembre 2007.
Nel 2009 ha dato vita a Project NIA, che si batte contro l’incarcerazione giovanile.
Il suo lavoro ha gettato le basi per diverse organizzazioni abolizioniste come Black Youth Project 100, Black Lives Matter Chicago e Assata’s Daughters.
Nel 2012 ha scritto Resisting Police Violence in Harlem, opuscolo che descrive in dettaglio le azioni della polizia e la violenza ad Harlem.
Nel marzo 2018, ha scritto, insieme a Essence McDowell, Lifting As They Climbed: Mapping A History Of Black Women On Chicago’s South Side che traccia la storia delle donne nere che hanno contribuito allo sviluppo di Chicago nel Diciannovesimo e Ventesimo secolo.
Nel 2021 ha pubblicato We Do This ‘Til We Free Us che ha debuttato al nono posto nella classifica dei bestseller del New York Times per la saggistica. Una raccolta di discorsi, interviste e lavori che introducono all’abolizione del complesso carcerario industriale e alla costruzione di comunità radicate nella giustizia trasformativa.
Nel 2023 è uscito Let This Radicalize You: Organizing and the Revolution of Reciprocal Care, scritto insieme a Kelly Hayes e raccomandato dal New York Times il cui titolo cita un suo tweet diventato poi uno slogan: “Lascia che questo ti radicalizzi piuttosto che portarti alla disperazione“
Ha fondato la casa editrice Sojourners per Justice Press e We Charge Genocide, iniziativa intergenerazionale che ha documentato la brutalità e la violenza della polizia a Chicago e che ha presentato un rapporto contro la tortura al Comitato delle Nazioni Unite.
Ha fatto parte del comitato consultivo del Chicago Torture Justice Memorials che ha lavorato approvare una legge di risarcimento per le vittime di Jon Burge, un comandante di polizia che ha torturato più di 200 sospetti criminali, la maggior parte dei quali uomini di colore, dagli anni ’70 fino all’inizio degli anni ’90.
È parte attiva del Chicago Community Bond Fund che attraverso un fondo rotativo, sostiene le persone le cui comunità non possono permettersi di pagare le cauzioni da sole e che sono state colpite dalla violenza strutturale. Siede nel comitato consultivo comunitario di Critical Resistance che punta alla creazione di comunità sane e stabili che reagiscono al danno senza ricorrere alla reclusione e alle punizioni.
Mentre era ricercatrice presso il Social Justice Institute del Barnard Center for Research on Women, insieme a Andrea J. Ritchie, ha creato Interrupting Criminalization che combina ricerca partecipativa, analisi dei dati e advocacy sistemica, in formati accessibili per tutte le categorie che lavorano per interrompere la criminalizzazione alle intersezioni tra razza, genere e classe sociale.















