Michaela DePrince è una meravigliosa stella della danza.
È la più giovane ballerina nella storia della compagnia Dance Theatre of Harlem.
Dal 2016 è ambasciatrice di buona volontà presso l’organizzazione olandese War Child.
È nata col nome di Mabinty Bangura in Sierra Leone il 6 gennaio 1995.
Ha perso entrambi i genitori a causa della guerra civile e, affetta da vitiligine fin dalla nascita, ha dovuto combattere contro il pregiudizio nei suoi confronti.
Le sue macchie, ancora più evidenti sulla pelle nera, erano considerate addirittura la firma del demonio e veniva ricoperta di invettive di ogni genere e tenuta isolata.
Ha vissuto in un orfanotrofio e poi in un campo profughi.
A quattro anni è stata adottata da Elaine e Charles DePrince, una coppia del New Jersey che ha undici figlie e figli, nove dei quali sono adottati. Si è quindi trasferita negli Stati Uniti e preso il nome di Michaela DePrince.
Ha sempre desiderato danzare e lo ha fatto sempre con tenacia e determinazione.
Grazie al suo grande talento, ha ricevuto una borsa di studio per la Jacqueline Kennedy Onassis School of Ballet dell’American Ballet Theatre per la sua performance al Youth America Grand Prix.
La discriminazione è continuata anche negli USA, le insegnanti le dicevano che l’America non è pronta per una ballerina nera e sconsigliavano ai genitori di investire denaro per la sua carriera.
Ma lei ha ostinatamente rincorso il suo più grande sogno riuscendo a intraprendere una brillante carriera professionale.
Il grande pubblico ha conosciuto la sua storia perché, nel 2011 è stata tra i protagonisti del documentario First Position, che ha seguito sei giovani ballerini e ballerine in lizza per un posto in una compagnia o scuola di danza d’élite. Si è poi esibita nello show televisivo Dancing with the Stars.
Nel 2012, si è diplomata ed è entrata nel Dance Theatre di Harlem.
L’anno successivo è entrata a far parte della junior company dell’Het Nationale Ballet di Amsterdam, la più importante compagnia dei Paesi Bassi.
Nel 2014 è entrata a far parte, da allieva al Dutch National Ballet, l’unica di origine africana, dopo due anni era ballerina solista.
Nel 2016 si è esibita nella sequenza Hope del concept album Lemonade della pop star Beyoncé.
Ha scritto, insieme a sua madre, un libro autobiografico dal titolo Taking Flight: From War Orphan to Star Ballerina che diventerà un film diretto da Madonna.
La sua è la storia di una bambina che ha patito l’orrore della guerra, la fame, la discriminazione perché considerata diversa, in Sierra Leone come negli Stati Uniti. Ha seguito con tenacia il suo sogno che l’ha portata a calcare i palcoscenici di mezzo mondo e a essere considerata una delle più importanti danzatrici del momento.
#unadonnalgiorno