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Svetlana Kana Radević

Svetlana Kana Radević architetta montenegrina

Svetlana Kana Radević, passata alla storia come Kana, è stata la prima architetta montenegrina. Importante esponente del tardo modernismo, sebbene figlia della cultura sovietica ebbe una spiccata vocazione internazionale.

Figura chiave dell’architettura post-bellica jugoslava, è stata capace di imporre la sua immagine tanto quanto i suoi progetti, ha creato, in piena Guerra Fredda, un ponte oltre la cortina di ferro.

Nata a Cetinje, 21 novembre 1937 crebbe in scenari urbani post-bellici, nei quali ha maturato l’esigenza di un’architettura nuova che si è manifestata in un dialogo proficuo tra il brutalismo jugoslavo e il modernismo panamericano.

Laureatasi alla Facoltà di Architettura dell’Università di Belgrado, è stata tra le poche donne a terminare il master presso l’Università della Pennsylvania tenuto dal celebre architetto statunitense Louis Khan.

La sua opera più famosa e trampolino di lancio è stata l’Hotel Podgorica, che le valse, ancor prima di essere inaugurato, la copertina della rivista Arhitektura Urbanizam e il più prestigioso premio d’architettura jugoslavo, il Federal Borba Prize for Architecture nel 1967.L’opera è una mediazione tra la tipica estetica dell’ex blocco sovietico e la sensibilità modernista brasiliana.

Dal 1977 ha lavorato in Giappone per l’atelier di Kishō Kurokawa, pur continuando a operare in Montenegro, dove aveva aperto un suo studio rimasto attivo fino alla fine degli anni ‘90. 
Diverse sono state le opere militanti di Svetlana Kana Radević, come gli spomenik, monumenti celebrativi della politica di regime e memoriali di guerra.

La sua ricerca è stata sempre in bilico tra occidente e oriente, un esempio è la stazione degli autobus di Podgorica e il famoso monumento ai soldati caduti di Lješanska nahija a Barutana che le fece vincere un’importante competizione nazionale jugoslava, nel 1975.

Kana ha costituito un’eccezione in un settore dominato da uomini, ha vinto premi, concepito progetti iconici per la Iugoslavia, è stata una donna capace di sfidare barriere di genere e geografiche in un mondo che faceva di confini fisici e ideologici i suoi fondamenti.
È morta l’8 novembre 2000.
Alla sua vita, spesso avvolta nel mistero e alle sue opere è stata dedicata una mostra a Venezia in occasione della Biennale Architettura dal titolo “Skirting the Center: Svetlana Kana Radević on the Periphery of Postwar Architecture”, visitabile fino al 21 Novembre 2021. 

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