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Bonaria Manca l’artista pastora

Bonaria Manca l’artista pastora

Bonaria Manca è stata un’artista sarda nata pastora che, negli anni ’50, si è trasferita a Tuscania.

Fuori da qualsiasi schema, autodidatta, ha vissuto un’esistenza difficile e dolorosa che, a un certo punto, si è sublimata in arte, per guarire e tramutare le sue ferite in bellezza.

Si è avvicinata all’arte a 55 anni, nella sua casa a Tuscania, dove ha dato vita a visioni, ricordi, emozioni, con mosaici e pitture che negli anni hanno trasformato il suo casolare di campagna in un museo.

Bonaria Carmela Manca è nata a Orune in provincia di Nuoro, il 10 luglio del 1925 in una famiglia di pastori, era la dodicesima di tredici figli e figlie, di cui solo nove hanno visto l’età adulta. Ha terminato soltanto le scuole elementari perché fin da piccola ha dovuto collaborare in casa e in campagna. Da bambina, seguiva l’operato di sua madre che era Dama di Carità. Nel 1940 ha perso il padre.

Ha lasciato la Sardegna per la prima volta nel 1948, a 23 anni, per andare a Roma con l’Azione Cattolica.
Nel 1956 si era trasferita a Tuscania. In quegli anni, a più riprese, tutti i suoi familiari si erano stabiliti sul continente.

Ha esercitato per tutta la vita il mestiere di pastora, andava a cavallo appresso ai greggi, spesso anche senza sella, guidava la motocicletta, cosa insolita per quei tempi.

Ha iniziato a dipingere quando è rimasta completamente sola. Prima era morta sua madre, nel 1975, poi, nel 1978, il fratello Ciriaco con il quale aveva sempre vissuto. E, infine, il marito, sposato nel 1968, l’aveva abbandonata nel 1980.

La solitudine è stata per lei sofferenza, ma anche e soprattutto libertà, la possibilità di entrare in contatto con la parte più profonda di se stessa.

È iniziata, così, la sua enorme produzione artistica che conta circa 1000 dipinti su tela, oltre a ricami, arazzi e mosaici.

Dal 1996 al 2004 ha pitturato tutte le pareti della sua casa. Le sue immagini sono naïf, dai colori vividi e pregne di simbolismo.

Si esprimeva anche attraverso il canto e la poesia estemporanea.

La sua abitazione, chiamata “La Casa dei Simboli” ha tutte le pareti dipinte, non c’è un centimetro senza un colore. Vi sono raffigurate scene di vita contadina, animali, personaggi religiosi e surreali figure preistoriche, al confine tra realtà e fantasia. Ha dipinto tutti gli avvenimenti della sua vita, il lavoro, la sua famiglia, ma anche le sue visioni, i sogni, le notizie che la toccavano di più.

Questa visionaria artista è stata scoperta dallo scrittore e cineasta francese Jean-Marie Drot. La sua prima mostra personale è stata nel 1983 a Roma, successivamente ha esposto in Francia, Svizzera, Olanda, Belgio, Grecia, i suoi dipinti sono in vari Musei e Collezioni private di tutto il mondo.

Nel 2000, è stata nominata ambasciatrice dell’Unesco.

La sua Casa dei Simboli è oggi una Casa Museo. Nel novembre 2015 il Ministero dei Beni Culturali ha dichiarato la casa di Bonaria Manca “di interesse particolarmente importante“; il suo Studio d’Artista è inamovibile dall’appartamento in cui si trova, nell’attesa che possa essere presto restaurato e valorizzato.

Ha lasciato la terra il 17 ottobre 2020.

Ha ricevuto molti premi importanti, è stato fatto un documentario sulla sua vita “L’isola di Bonaria“.

Ha visto le sue opere acclamate in tutto il mondo senza mai perdere il contatto con le sue radici. Un’artista dall’animo gentile, che ha saputo trasmettere attraverso la sua arte le tradizioni culturali della sua terra natia.

Una Chagall della vita semplice, capace di dare forme e colori al suo mondo interiore rendendolo, come ha osservato Jean-Marie Drot, “pittura cosmica”.

Sarà una grazia di Dio, era tutto dentro di me. Passiamo tutti sulla terra per lottare e ci vuole coraggio per affrontare la vita.

#unadonnalgiorno

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