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Greta Thunberg e lo sciopero per il clima

Greta Thunberg la più famosa attivista per il clima

Credo che non ci sia un solo essere umano sul pianeta che non conosca Greta Thunberg, la giovane ambientalista svedese leader del movimento studentesco internazionale Fridays for Future che si batte contro gli effetti del cambiamento climatico e per lo sviluppo sostenibile.

Greta Thunberg è nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003. A 13 anni le è stata diagnosticata la sindrome di Asperger, condizione per cui è stata spesso attaccata e di cui ella stessa ha parlato in alcune interviste.

Il 20 agosto 2018 ha deciso di non andare a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018 per protesta. La decisione di questo gesto è nata a causa delle eccezionali ondate di calore e degli incendi boschivi senza precedenti che avevano colpito il suo paese durante l’estate. Voleva che il governo svedese riducesse le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi sul cambiamento climatico. È rimasta seduta davanti al parlamento del suo Paese ogni giorno durante l’orario scolastico esibendo il cartello Sciopero scolastico per il clima.

Anche dopo le elezioni, ha continuato a manifestare ogni venerdì, lanciando il movimento studentesco internazionale Fridays for Future. Ha partecipato alla manifestazione Rise for Climate davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles e alla manifestazione organizzata da Extinction Rebellion a Londra il 31 ottobre 2018. Il suo sciopero del venerdì ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo e manifestazioni simili sono state organizzate in tanti altri paesi.

Il 4 dicembre 2018 Greta ha parlato al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.

Voi dite di amare i vostri figli sopra qualsiasi altra cosa, eppure state rubando il loro futuro proprio davanti ai loro stessi occhi. Non siamo venuti qui per supplicare i leader di agire. Ci avete ignorato in passato, e ci ignorerete ancora. Voi avete finito le scuse, e noi stiamo finendo il tempo. Il vero potere appartiene al popolo.

La rivista statunitense Time la nomina “Persona dell’anno 2019“.

Il 25 gennaio 2019 è intervenuta con un discorso molto duro al Forum economico mondiale di Davos. Nei mesi successivi ha preso parte a manifestazioni in diverse città europee, alcune delle quali hanno avuto una certa attenzione mediatica, come quella a Bruxelles del 21 febbraio o quella di Amburgo del 1º marzo.

Il 15 marzo 2019 si è tenuto lo sciopero mondiale per il futuro, al quale hanno partecipato milioni di studenti in 1700 città in oltre 100 paesi del mondo (un milione solo in Italia). Il 16 aprile 2019 ha parlato alla commissione Ambiente del Parlamento europeo.

Tra il 14 e il 28 agosto 2019 ha attraversato l’Atlantico con una bordo di una barca a vela provvista di pannelli solari e turbine subacquee per partecipare al summit delle Nazioni Unite sul clima a New York dove ha incontrato i leader mondiali.  Il 20 settembre ha guidato a New York lo sciopero mondiale per il clima, mentre il giorno successivo ha parlato al Palazzo di Vetro al Vertice dei giovani per l’ambiente.

Avete rubato i miei sogni e la mia infanzia con le vostre parole vuote. Le persone stanno soffrendo, le persone stanno morendo, interi ecosistemi stanno crollando. Siamo sull’orlo di un’estinzione di massa e tutto ciò di cui riuscite a parlare sono i soldi e l’illusione di una crescita economica perenne. Come osate continuare a distogliere lo sguardo e venire qui a dire che state facendo abbastanza, quando la politica e le soluzioni necessarie non sono ancora in vista?

Ha condiviso con la BBC il testo di un programma radiofonico che ha realizzato per la radio svedese. Un programma nel quale la giovane attivista ha ripercorso l’anno in cui è diventata una delle persone più influenti al mondo.

In giugno 2019 ha vinto l’Ambassador of Conscience Award, il premio più prestigioso di Amnesty International, per la sua leadership nel movimento per il clima, condiviso con Fridays for Future.

In ottobre 2019 vince il Premio internazionale per la pace dei bambini, condiviso con la 14enne Divina Maloum del Camerun, assegnata dalla KidsRights Foundation.

In dicembre 2019, è in Nature’s 10, elenco annuale di dieci “persone che contano” nella scienza, prodotto dalla rivista scientifica Nature, in particolare, per essere catalizzatrice del clima: un’adolescente svedese che ha portato in primo piano la scienza del clima incanalando la rabbia della sua generazione.

Greta Thunberg è stata recentemente vincitrice della prima edizione del Premio Gulbenkian per l’umanità, selezionata tra 136 candidati di 46 paesi diversi. Per la sua capacità di mobilitare i giovani per la causa del cambiamento climatico e per la sua lotta tenace contro lo status quo.

Al premio è corredato un assegno di un milione di euro, che intende devolvere completamente, attraverso la sua fondazione, a beneficio di Ong che lavorano e si battono contro gli effetti negativi dei cambiamenti climatici. I primi centomila euro saranno versati a “SOS Amazonia”, impegnata a contenere l’epidemia di coronavirus in Amazzonia, dove le stime ufficiali parlano di 15 mila contagi tra le popolazioni native. Altri 100mila andranno a Stop Ecocide Foundation “per sostenere il loro lavoro e rendere l’ecocidio un crimine internazionale“.

Greta Thunberg è una giovane donna determinata come poche persone al mondo, che vive nel modo più ecologico e sostenibile possibile e che, in pochissimo tempo, è diventata il simbolo  delle giovani generazioni che si oppongono alla distruzione del pianeta e di chi lo popola.

#unadonnalgiorno

 

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