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Carmen Herrera

Carmen Herrera

Carmen Herrera è stata un’artista statunitense di origine cubana.

Una carriera durata settant’anni, caratterizzata da un impegno incrollabile e una determinazione straordinaria nel perseguire la sua visione.

Il suo stile geometrico, l’uso audace dei colori e l’abilità nel creare opere che sfidano la percezione visiva l’hanno resa una pioniera dell’arte astratta.

Mentre oggi è considerata tra le figure centrali dell’Astrattismo e del Minimalismo, per quasi tutta la sua vita è stata tenuta ai margini del sistema ufficiale dell’arte.

Ha visto riconoscere ufficialmente il suo lavoro solo a 89 anni, quando nel 2004, le venne dedicata una mostra alla Tribeca Latin Collector Gallery.

Oggi le sue opere si trovano nelle collezioni delle principali istituzioni di tutto il mondo, come la National Gallery of Art di Washington, la Tate Modern di Londra, il MoMa di New York e il Pérez Art Museum di Miami.

Nata a L’Avana il 31 maggio 1915, in una famiglia di intellettuali, suo padre, morto quando lei aveva due anni, era stato direttore esecutivo del primo giornale cubano post-indipendenza, El Mundo e sua madre, Carmela Nieto de Herrera era giornalista, scrittrice e filantropa femminista.

Ha iniziato a prendere lezioni private di pittura da bambina, ha frequentato la scuola superiore a Parigi e studiato architettura all’Universidad de la Habana.

Nel 1939 ha sposato l’attore e insegnante di inglese Jesse Loewenthal, con cui si è trasferita a New York, dove ha studiato all’Art Students League.

Nel 1948 la coppia si è trasferita a Parigi, dove è entrata nei circoli intellettuali del tempo.

Nonostante vendesse i suoi quadri sin da quando era ventenne, ha continuato a studiare e formarsi con artisti internazionali perfezionando sempre di più la sua vocazione all’astrattismo.

Il suo lavoro è caratterizzato da una geometria rigorosa, forme nette e l’uso di colori audaci, spesso limitati a bianco, nero e uno o due colori primari. Elementi che sono diventati la firma distintiva delle sue opere.

Tornata a New York nel 1953, sebbene fosse vicina ai più famosi astrattisti del dopoguerra, non veniva presa in considerazione perché era una donna e, in più, cubana.

Per questo motivo ha continuato, per decenni, a subire il rifiuto del mondo dell’arte.

Nonostante gli smacchi, ha continuato, inarrestabile, a dipingere, fino alla sua scoperta in tarda età, nei primi anni 2000.

Nel 1998, all’età di 83 anni, ha tenuto la sua prima personale al Museo di Arte Moderna di Lousiana, in Danimarca, mentre a New York, la città dove aveva vissuto per più di 50 anni continuando a essere considerata una cubana, la prima grande mostra è stata inaugurata solo nel 2004.

Le è stata poi dedicata una retrospettiva nel 2009 presso la IKON Gallery, a Birmingham, in Inghilterra e nel 2016 ha esposto al Whitney Museum of Art e alla Lisson Gallery.

La consacrazione definitiva è avvenuta nel 2019 con una mostra al MoMA di New York, seguita nel 2020 da una mostra al Museum of Fine Arts di Houston.

Il regista Alison Klayman, le ha dedicato il documentario The 100 Years Show, presentato in anteprima all’Hot Docs Film Festival di Toronto nel 2015.

Nel 2019 è stata nominata Honorary Royal Academician alla Royal Academy of Arts di Londra.

Carmen Herrera è morta il 12 febbraio 2022, a 106 anni, nella sua casa studio di New York, dove aveva vissuto e lavorato dal 1967, in gran parte col marito, deceduto nel 2000, prima di vederla finalmente trionfare nel mondo dell’arte.

#unadonnalgiorno

 

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