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Zaha Hadid

Zaha Hadid ha sdoganato l'architettura al femminile

Zaha Hadid è tra le più note architette di tutti i tempi.

Nata in Iraq nel 1950 in una famiglia di ricchi intellettuali, ha studiato in college esclusivi in patria e in Svizzera. Si è laureata in Matematica all’Università americana di Beirut, e poi in Architettura a Londra.

Ha insegnato in prestigiose università di tutto il mondo, tra le altre Harvard, la Columbia, Yale, Vienna, Chicago.

Zaha Hadid è stata la prima donna a ottenere il Premio Pritzker, il Nobel dell’architettura, nel 2004 e la medaglia d’oro del Royal Insitute of British Architects, nel 2016, liberandosi dai vecchi vincoli tipici di una professione a netta prevalenza maschile.

È stata una delle capofila e massime esponenti della corrente decostruttivista.

Nel 2008, la rivista Forbes l’ha classificata tra le 100 donne più potenti del mondo.

Oltre ad altri prestigiosi riconoscimenti, nel 2013 il suo studio Zaha Hadid Architects, fondato a Londra nel 1980, che conta 246 architetti, si è collocato al quarantacinquesimo posto dei più importanti studi di architettura del globo, secondo BD Insurance Bureau.

Ha guadagnato premi e fama come architetta di interni, ha prestato la sua inventiva anche al disegno di moda.
La sua intransigenza con collaboratori, esecutori e committenti è diventata proverbiale, così come i tacchi vertiginosi che indossava anche quando andava sui cantieri.

Ha vinto il Premio Stirling per due anni consecutivi: nel 2010, per una delle sue opere più celebri, il MAXXI, centro per le arti contemporanee a Roma, nel 2011 per la Evelyn Grace Academy, una scuola a forma di Z a Brixton, Londra.

Zaha Hadid, anche conosciuta come la “regina delle curve” per i suoi design dalla complessità elegante e travolgente, è stata una vera e propria leggenda del suo tempo.

Il suo interesse per le forme, soprattutto quelle parametriche, era unico. Sinuose, destabilizzate, sembrano esplodere dall’ambiente in cui si trovano. Le sue opere sfidano il concetto di semplicità, influenzate dalla sua ossessione per i costruttivisti russi.

Tutti i suoi progetti, dinamici e innovativi, si basano su oltre trent’anni di rivoluzionaria esplorazione nei settori correlati all’urbanistica, all’architettura e al design.

Ha studiato con attenzione la connessione tra architettura, paesaggio e geologia; nella realizzazione dei suoi progetti è stata attenta a integrare la topografia naturale alle strutture create dall’uomo, sperimentando anche tecnologie particolarmente innovative.

Questo metodo si è esplicato quasi sempre nella creazione di forme architettoniche insolite e dinamiche, spazi fluidi e articolati.

Era stata nominata “Artista per la pace” dall’UNESCO e aveva ricevuto dalla Repubblica Francese il titolo di “Commandeur de l’Ordre des Arts et des Lettres”.

La rivista TIME, nel 2010, l’ha inserita nell’elenco delle “100 persone più influenti al mondo” e nel 2012, la Regina Elisabetta II l’ha nominata Dame Commander dell’Ordine dell’Impero Britannico.

È morta il 31 marzo 2016, a 65 anni, in seguito a un attacco cardiaco a Miami.

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