Maria Ressa, giornalista d’inchiesta, vincitrice del premio Nobel per la Pace nel 2021, per il suo attivismo per la libertà di stampa e contrasto alle fake news, ha fondato e dirige Rappler, il principale sito di notizie delle Filippine ed è tra le figure di spicco della Commissione per la democrazia e l’informazione di Reporter senza Frontiere.
Numerosi sono stati i riconoscimenti ricevuti per il suo impegno in difesa dei diritti umani.
Nominata Persona dell’anno 2018 da Time, il suo lavoro sulle esecuzioni extragiudiziali e la corruzione del sistema di potere legato al governo autoritario di Rodrigo Duterte l’ha portata a subire numerose condanne e a essere vittima di attacchi sessisti, razzisti, minacce di stupro, violenza e morte.
Docente di pratica professionale presso l’Institute of Global Politics della Columbia University, dirige progetti relativi all’intelligenza artificiale e alla democrazia.
Nata a Manila il 2 ottobre 1963, è cresciuta a Toms River, nel New Jersey. Laureata con lode in inglese alla Princeton University, vi ha tenuto corsi di politica e stampa nel sud-est asiatico. Durante la sua specializzazione all’Università delle Filippine Diliman, ha insegnato giornalismo radiotelevisivo.
Principale reporter investigativa della CNN in Asia, specializzata nell’indagine sulle reti terroristiche, è stata a capo dell’ufficio dell’emittente a Manila fino al 1995 e poi a Giacarta fino al 2005.
Nel 2012 ha fondato il sito di giornalismo investigativo online Rappler ed è stata sottoposta a pretestuose accuse che l’hanno portata ripetutamente in carcere per le sue inchieste sui metodi di governo del presidente delle Filippine.
Nel 2021 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace, insieme a Dmitrij Muratov, direttore del periodico indipendente russo Novaja Gazeta, «per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, prerequisito per la democrazia e la pace duratura».
È una dirigente dell’Internet Governance Forum delle Nazioni Unite e fa parte del Consiglio per i social media responsabili di Issue One che analizza il loro impatto negativo sulla salute mentale, civica e pubblica negli Stati Uniti.
Nel 2023 è entrata a far parte del consiglio di amministrazione di The Intercept, piattaforma internazionale d’informazione che investiga su documenti secretati, abusi della giustizia, violazioni delle libertà civili, condotta dei media, ineguaglianze sociali e le varie forme di corruzione finanziaria o politica.
È autrice dei saggi Seeds of Terror: An Eyewitness Account of Al-Qaeda’s Newest Center (2003), From Bin Laden to Facebook: 10 Days of Abduction, 10 Years of Terrorism (2013) un’indagine a tutto campo sul terrorismo islamico e How to Stand Up To a Dictator (2022).















